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10.000 Euro è l'importo della sanzione che un Comune si è visto addebitare dal Garante per la protezione dei dati personali per aver pubblicato sull'Albo pretorio una determina dirigenziale che riportava la grave patologia per la quale aveva presentato un'istanza per il riconoscimento della causa di servizio, determina che, peraltro, conteneva un'ulteriore violazione, in quanto riportava anche le coordinate di conto corrente bancario dell'avvocato al quale dovevano essere liquidate le spese del procedimento.

Alla luce delle nuove modalità indicate dal GDPR e dal Codice della privacy, prima di pubblicare documenti sull'Albo pretorio on line i Comuni, che sono tenuti al rispetto delle regole, devono accertarsi che siano oscurate tutte le informazioni che non possono essere diffuse, in particolare i dati sulla salute di una persona. Nel caso specifico l'Autorità ha accertato che le informazioni erano liberamente accessibili a chiunque.

Il trattamento dei dati era stato effettuato in contrasto con il principio di "minimizzazione" previsto dal GDPR, secondo il quale i dati personali devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati.