Un assessore è stato sanzionato dall'Autorità per la protezione dei dati personali in quanto ha utilizzato l'indirizzario dei dipendenti comunali per farsi propaganda. E questo senza il preventivo consenso degli interessati.
Il Garante ha assunto il provvedimento "in primo luogo, perché il trattamento dei dati è avvenuto in violazione del principio di finalità: gli indirizzi mail comunali, infatti, il cui scopo è quello di consentire il contatto per l'assolvimento delle funzioni istituzionali, non possono essere utilizzati per il proseguimento di altre finalità (non compatibili con quelle che ne hanno giustificato la raccolta originaria), come appunto la propaganda elettorale. Così come, in secondo luogo, non possono essere utilizzati liberamente da chi ricopre incarichi pubblici e detiene questi dati solo per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali".