Nel comunicato diffuso dal Parlamento è scritto che molte delle modifiche apportate "mirano a garantire che i creativi, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori e giornalisti, siano remunerati per il loro lavoro quando questo è utilizzato da piattaforme di condivisione come YouTube o Facebook e aggregatori di notizie come Google News". Il copyright verrà applicato anche agli "snippet", le anteprime che visualizzano solo una parte del testo.
Le modifiche nella nuova direttiva si sono concentrate soprattutto sugli articoli 11 e 13. Il primo, vuole provare a bilanciare con modalità diversa il rapporto tra gli editori e le piattaforme on line è stato da qualcuno definito "tassa sui link". Le modifiche al secondo, invece, che investe la libera circolazione dei contenuti, prevedono che le piattaforme istituiscano una sorta di controllo su quanto viene pubblicato e diffuso ed è stato definito "bavaglio al web".
In attesa che l'iter del procedimento, il quale deve essere ancora sottoposto alla discussione fra le Istituzioni europee e gli Stati membri, venga concluso dalla votazione finale, prevista per gennaio 2019, il dibattito fra gli attori interessati non si è fermato. Infine, il passaggio ultimo sarà quello del recepimento della direttiva a livello nazionale.
Proposta direttiva Copyright
 
                                 
        
         
                                         
                                         
                                         
                                        