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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Promossa nel 2006 dal Consiglio d'Europa e celebrata la prima volta nel 2007, la giornata europea per la protezione dei dati personali giunge alla 11° edizione. In Italia è stata celebrata lo scorso 30 gennaio dal Garante per la privacy con il convegno: "Big Data e Privacy. La nuova geografia dei poteri".

La Giornata della protezione dei dati a livello mondiale e al di fuori dell'Europa viene chiamata ‘Giornata della privacy'.In questa data, governi, parlamenti, organi per la protezione dei dati svolgono attività per aumentare la consapevolezza sui diritti alla protezione dei dati e alla privacy. Queste attività comprendono campagne mirate per il pubblico, progetti didattici per insegnanti e studenti, porte aperte a conferenze e agenzie per la protezione dei dati.

Il  garante della Privacy Antonello Soro, illustrando la sua relazione ha  parlato dello strapotere delle multinazionali che raccolgono e usano i nostri dati sia per indirizzare i comportamenti di consumo, che per influenzare le scelte che ogni giorno facciamo come cittadini. "Quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu". È questo l'avvertimento che ci viene dato. Ha poi aggiunto: "Avvertiamo che lo sviluppo di una florida economia fondata sui dati, che sfrutta le funzionalità tecnologiche per la loro raccolta continua e massiva, la trasmissione istantanea e il riutilizzo, ci espone  a nuovi  rischi. E, poiché i dati rappresentano la  proiezione digitale delle nostre persone, aumenta in modo esponenziale anche la nostra vulnerabilità. La libertà di ciascuno è insidiata da forme sottili  e pervasive di controllo,  che  noi stessi, più o meno consapevolmente, alimentiamo per l'incontenibile desiderio di continua connessione e condivisione".

"Dobbiamo riflettere sugli attuali scenari,  interrogarci sugli effetti prodotti da queste trasformazioni: per comprendere le conseguenze sulle nostre vite indotte dalle decisioni automatizzate".

Ed ha concluso: "Dopo il ruolo egemone nel campo dell'informazione e della comunicazione, le stesse aziende hanno ora la chiave per leggere l'enorme patrimonio di conoscenza, sempre più indispensabile per assicurare lo sviluppo di attività sociali e pubbliche come la sanità, l'istruzione e, più in generale, di ogni attività tesa ad offrire servizi alla cittadinanza: tradizionali prestazioni di welfare sino ad oggi affidate prioritariamente al settore pubblico".

Franco Mauroner