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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

COM.Lab 2015: "comunicatori pubblici, produttori di felicità"

Se una donna o un uomo non sono felici, difficilmente potranno offrire un servizio pubblico efficace, efficiente e apprezzato dai cittadini. Dobbiamo investire sulla felicità delle persone per migliorare il modo di comunicare delle Istituzioni e avvicinarle alla comunità. Innovare e innovarci quotidianamente. E, soprattutto, guardare al futuro e al cambiamento senza accontentarsi mai dei risultati raggiunti. E, per essere compiutamente felici, è necessario non accettare le cose così come sono ma pretendere la massima qualità, sempre.

Parole di buon senso che rivelano la propria potenza creatrice se sostanziano una storia di successo di oltre 40 anni, realizzata in un territorio dell'Italia meridionale marginale rispetto alle grandi direttrici, diventato un modello a livello internazionale: il Giffoni Experience, raccontata dal suo fondatore Claudi Gubitosi, a cui è stata affidata la lectio magistralis di COM.Lab 2015: “Comunicazione e Istituzioni. Un ponte tra le generazioni”.

Una storia di successo e di buona comunicazione planetaria, scandagliata in ogni suo aspetto da circa 200 tesi di laurea nel corso degli anni. Un universo dove le giovani generazioni coltivano la bellezza e lo sviluppo del senso civico, indipendentemente dalla lingua e dal Paese di provenienza. Una sfida lanciata agli inizi degli anni Settanta in provincia di Salerno da un allora diciottenne Claudio Gubitosi e che oggi descrive così: “Un bambino in una lettera ci ha scritto: "Giffoni, lo aspetto più del Natale e dei 50 euro che mi dà mia nonna". Questa è la sintesi di cosa sia Giffoni Experience oggi”.

“Dobbiamo diventare produttori di felicità, reagire alla non comunicazione, partendo dalle nostre piccole esigenze quotidiane perché il mondo si cambia anche con i piccoli gesti”.

Nella sua Lectio, il fondatore di Giffoni Experience ha ricordato quanto la buona comunicazione diventi volano per un territorio, per nuove formule di coscienza civile e per nuove opportunità di lavoro. 

Nel ponte lanciato sul futuro della comunicazione pubblica, Gubitosi si è soffermato sulla sua interpretazione della comunicazione delle Istituzioni che deve essere “viva, quotidiana, onesta, permanente”. 

Solo in questo modo si possono rovesciare degli scenari grotteschi proliferati col concime del “si è sempre fatto così”: “Più che una carta dei diritti dei bambini, scriviamo una carta dei doveri dei genitori” ha stigmatizzato Gubitosi a cui, come è stato sottolineato nell'introduzione della sua Lectio, va il merito di aver creato dal nulla una esperienza che rappresenta un unicum e un modello di interazione pubblico-privato per la valorizzazione del territorio e della creatività italiana.
Marco Magheri

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