Nel primo semestre 2020 cresce solo la pubblicità on line. Lo dice Agcom, nel suo ormai consueto monitoraggio, osservando che nel periodo rilevato la flessione dei ricavi nei mercati di riferimento è risultata meno accentuata rispetto a quanto osservato per il complessivo quadro macroeconomico del Paese. Secondo gli approfondimenti effettuati dall'Autorità, mentre il prodotto interno lordo italiano nei primi sei mesi dell'anno è diminuito del 10,6%, si stima che i ricavi complessivi dell'ecosistema rappresentato da comunicazioni elettroniche, radiotelevisione, editoria, Internet e servizi postali abbia subito una flessione del 7,1%.
Di contro, spiega l'Agcom "nel comparto dei media, il secondo trimestre dell'anno, a seguito in particolare della forte flessione delle risorse pubblicitarie, registra risultati considerevolmente peggiori rispetto ai dati dei precedenti tre mesi (-16,8 vs -3%) ed evidenzia nel complesso una flessione del 10,1% rispetto al primo semestre dello scorso anno".
Guardando ai singoli mercati, i risultati sono notevolmente differenziati: il settore che maggiormente soffre è quello dell'editoria quotidiana e periodica, in cui si osserva una flessione degli introiti del 19%, mentre quello radiotelevisivo scende del 10,7%, dato che sarebbe stato considerevolmente peggiore senza il considerevole aumento degli introiti dei contenuti in streaming.
L'unico segmento a crescere nel comparto è quello della pubblicità on line (+1,9%), grazie principalmente ai risultati dalle piattaforme (+6,7%).
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