L'Associazione “Comunicazione Pubblica” (CP) è nata venticinque anni fa; io sono iscritto da ventiquattro anni. Sono stato delegato regionale, consigliere nazionale e, infine, dal 2013 sono segretario generale.
Non mi sono mai pentito di aver aderito a quell'invito del 1991. Alle iniziali motivazioni se ne sono aggiunte altre, nate nel tempo, con la costante crescita dell'Associazione.
Nel 1990 le professioni della comunicazione erano ancora poco identificate e codificate nel settore pubblico e non esistevano le facoltà universitarie di scienze della comunicazione. La creazione di “Compubblica” fu atto di coscienza e orgoglio professionale per legittimare un settore nuovo, ben identificato con l'evoluzione della società. Chi allora, con pionieristica passione, svolgeva una professione che aveva ancora un'identità incerta, aveva finalmente trovato una “patria” e dei compagni di viaggio.
Da allora “Compubblica” è stata un pungolo costante per le Istituzioni, sono state emanate norme sul diritto all'informazione, sulla trasparenza, sono stati creati e disciplinati gli URP, fino alla Legge 150/2000 per regolamentare sia il settore della comunicazione sia quello dell'informazione.
I punti segnati sono stati veramente tanti. Ripercorrere all'indietro questi venticinque anni dà molta soddisfazione; anche se c'è ancora molto da fare non dobbiamo dimenticare che siamo partiti quasi dal nulla.
Per aderire a “Compubblica” esistono anche altre motivazioni.
Negli Enti e nelle Aziende pubbliche i comunicatori sono sempre numericamente pochi, muniti di un'alta specializzazione che pochi comprendono al di fuori del mondo della comunicazione. Aderire e vivere l'Associazione significa far parte di una vasta comunità professionale, culturale ed umana estesa in tutte le regioni italiane, che dà una forte spinta motivazionale e rinfranca nei momenti di crisi.
Forti sono anche gli stimoli culturali, collegati all'essere parte di una rete nazionale che rende possibile uno scambio costante di esperienze professionali, di conoscenze di procedure organizzative e amministrative, di interpretazione delle norme. Un sistema che permette di essere aggiornati e creare un fronte comune, una “community”.
I contatti di "Compubblica" oggi sono supportati da una newsletter settimanale, che raggiunge circa 12.800 lettori, dai social e da un sito costantemente aggiornati, da una rivista.
La formazione professionale è uno dei punti di forza di “Compubblica”, il livello dei corsi è sempre alto, collaborazioni importanti sono stabilmente in atto con le Università.
Il confronto culturale è una grande forza che non è stato ristretto all'Italia: siamo stati i fondatori della FEACP, la Federazione Europea delle Associazioni di Comunicazione Pubblica, che permette un continuo parallelo con le più importanti realtà europee.
L'ultima importante ragione nel tempo per essere nell'Associazione, è l'approvazione della Legge 4/2013 (Disposizioni in materia di professioni non organizzate). Dal 1° agosto 2014 “Comunicazione Pubblica” è stata riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico–MISE come associazione professionale attestante la professione di comunicatore pubblico. Il riconoscimento è avvenuto prendendo atto dei profili professionali contenuti nello Statuto, che richiamano direttamente la Legge 150/2000 e i titoli previsti nel Dpr 422/2001. Profili ben delineati da anni e proposti all'Aran e alle organizzazioni sindacali per il riconoscimento nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro del pubblico impiego.
“Comunicazione Pubblica” è oggi l'unica associazione che rilascia una qualificazione specifica per la professione di comunicatore pubblico, con diretto riferimento alle leggi nazionali di settore. Fa parte di un nuovo sistema parallelo a quello degli ordini e collegi, simile a molte realtà associative professionali europee, nelle quali la qualificazione professionale, riconosciuta annualmente, deve rispettare regole e standard qualitativi di esercizio dell'attività lavorativa.
In queste poche righe spero di aver trasmesso a tutti i colleghi l'orgoglio e l'esigenza di essere iscritto all'unica associazione professionale dedicata ai comunicatori pubblici.
segretario generale
 
                                 
        
         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                        