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Le considerazioni generali del Rapporto Censis 2008, pubblicato nei giorni scorsi, ribadiscono la fragilità della struttura socioculturale italiana e il moltiplicarsi di piccole e grandi paure, sebbene i caratteri originari del sistema di convivenza aiutino a fronteggiare la crisi in corso.

Nella sezione dedicata  alla società italiana, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell'anno: le reazioni e difese dal grande crack, il cammino verso la seconda metamorfosi della società italiana, le persistenti vulnerabilità interne del sistema.

Nel capitolo dedicato al governo pubblico, emerge che malgrado la competizione elettorale si sia fortemente giocata sulla dimensione locale, con il prevalere di temi territoriali (i rifiuti, l'immigrazione, la sicurezza), resti significativa la domanda di un ruolo forte dello Stato. Passa infatti dal 33,3% del 2001 al 46,1% del 2006, fino al 47,5% del 2008 la quota di elettori che ritengono occorra dare più potere allo Stato centrale (le Regioni passano dal 39% del 2001 al 28,4% del 2008, Comuni e Province si fermano al 24,1%).

Riguardo all'Europa, gli italiani che considerano che l'appartenenza all'Unione porti un vantaggio al nostro Paese hanno toccato il minimo storico, passando dal 51% del 2000 al 37% della primavera 2008 mentre gli "euroentusiasti" sono aumentati nella media dell'Ue dal 47% al 54%.


Per informazioni:
www.censis.it