Editore: Maggioli Editore
In un Paese a elevato rischio idrogeologico come è il nostro, sarebbe necessario organizzare un efficiente sistema di comunicazione nell'emergenza, ma l'Italia continua a essere molto in ritardo rispetto a Paesi come il Giappone e gli Stati Uniti che hanno fatto della pianificazione lo strumento provinciale di gestione dei momenti di crisi.
La frammentazione istituzionale e la mancanza di direttive chiare e omogenee sull'intero territorio nazionale del nostro Paese, si riflette sule azioni di comunicazione e di informazione, che peccano ancora per l'assenza di una cabina di regia ordinata, e per una generale riluttanza della Pubblica Amministrazione a investire sulla cultura del rischio. La gestione di situazioni calamitose è affidata all'esercizio del volontariato, mancano spesso azioni coordinate e, soprattutto, non si investe sulla prevenzione con il risultato che, ogni anno, si spendono miliardi di euro per tamponare l'emergenza, ma non si investe per promuovere interventi di prevenzione del dissesto e azioni di formazione e sensibilizzare dei cittadini e della pubblica opinione.
Tuttavia vi sono stati grandi successi organizzativi raccolti da parte di Enti Locali che hanno studiato il problema con competenza e hanno sperimentato protocolli nuovi ed efficienti, modellati sulle migliori esperienze mondiali.
Il volume evidenzia come l'efficacia nel comunicare alla popolazione l'esistenza di un rischio, consentirà di gestire al meglio l'eventuale emergenza.
V.C.
 
                                 
        
         
                                         
                                         
                                         
                                        