Con lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Mattarella e con l'indicazione della data per le prossime elezioni politiche si apre un periodo di grande complessità per il Paese in un momento particolarmente delicato nel contesto internazionale.
La guerra in Ucraina e le scadenze imposte dal Pnrr non consentono pause o sospensioni.
Anche sul piano della comunicazione pubblica e istituzionale nella traiettoria europea e per le comunicatrici e i comunicatori pubblici
italiani il momento è rilevante.
L'interruzione del lavoro del Parlamento e il rinnovo della sua composizione imporranno la costruzione di una rinnovata sollecitazione per consolidare sempre più il ruolo della comunicazione come funzione strategica per l'innovazione della pubblica amministrazione e per rinsaldare la relazione tra cittadini e istituzioni mediante il ricorso a strumenti e linguaggi per una comunicazione omnicanale, inclusiva e partecipativa.
Chi si candida
a guidare il Paese nella prossima Legislatura sa di trovare in Comunicazione Pubblica un interlocutore solido, trasparente, libero dai condizionamenti di parte, orientato al bene comune e ai diritti dei delle persone.
Formazione dei professionisti e aggiornamento continuo, accesso alla Pa per concorso, digitalizzazione inclusiva in una strategia omnicanale, distinzione netta tra comunicazione pubblica e comunicazione politica, attivazione di accordi tra enti per la creazione di strutture di comunicazione e informazione
anche nelle amministrazioni di ridotte dimensioni, inserimento del piano di comunicazione nel Piano integrato attività e organizzazione (PIAO) sono solo alcuni degli elementi su cui costruire con il prossimo Parlamento e il Governo l'Italia di cui l'Italia e l'Europa hanno bisogno.