Nuovo episodio per il progetto di comunicazione Piter 2.0, promosso dalla Regione Emilia-Romagna per raccontare attraverso interviste video i progetti del Piano Telematico dell'Emilia-Romagna
2007-2009 e i loro risultati: il project manager Giovanni Grazia illustra caratteristiche, potenzialità e benefici derivanti dalla realizzazione del progetto "Rete per l'Accessibilità in Emilia-Romagna".
Guarda l'intervista video o leggi di seguito la sua trascrizione.
L'esistente
Il progetto RAcER: Rete per l'accessibilità in Emilia-Romagna
Il progetto è promosso dalla Regione nell'ambito del Piano Telematico dell'Emilia-Romagna, per migliorare l'accessibilità dei siti degli enti locali. Il progetto ha due obiettivi di fondo: da un lato selezionare e produrre software e materiale formativo per aiutare i tecnici delle amministrazioni a costruire siti accessibili; dall'altro, sviluppare programmi per verificare se e quanto i siti
degli enti locali e della stessa Regione siano realmente accessibili.
Cosa si intende per accessibilità? Si può fare un esempio?
Un non vedente non riesce a vedere i contenuti raffigurati nello schermo: per farlo, particolari tecnologie devono tradurre quelle informazioni in una forma alternativa, a lui comprensibile. Lo stesso discorso vale per chi ha problemi motori e magari non riesce a usare il mouse, ma anche per gli stranieri, che non conoscono la lingua, o per chi ha computer o programmi un po' datati. L'accessibilità
è l'insieme degli accorgimenti e delle regole tecniche che permettono a tutti, in un modo in un altro, di visualizzare siti e pagine web.
Ci sono studi o analisi alla base del progetto?
Il punto di partenza sono le analisi della Regione per la valutazione della qualità dei siti. I risultati dicono che il tema dell'accessibilità cattura un'attenzione crescente, ma anche che i siti e i servizi on line degli enti locali non sono ancora pienamente accessibili. Ciò sembra dipendere dalla mancanza di strumenti
e conoscenze operative, così come di formazione specifica, in particolare negli enti più piccoli.
Quali strumenti formativi e informativi sono stati selezionati con RAcER?
Alcuni programmi per la gestione editoriale dei siti web, chiamati content management system, e un pacchetto di software per la collaborazione a distanza dei gruppi di lavoro. I programmi selezionati consentono di rispettare la legge italiana sull'accessibilità e sono open source, il che vuol dire che non hanno costi di licenza, e il codice
su cui si basano può essere conosciuto nonché modificato da tutti a seconda delle esigenze. Poniamo ad esempio che il Comune di Faenza voglia usare il software per il lavoro di gruppo, anche per la scrittura a più mani di documenti: potendo conoscere e modificare liberamente il linguaggio di programmazione, è in grado di aggiungere questa nuova funzione e di renderla disponibile a tutti gli altri enti. È evidente il vantaggio di fondo: non solo il programma non ha costi di utilizzo, ma essendo sempre modificabile può esser migliorato e arricchito
di continuo.
Gli sviluppi
Come saranno diffusi/consigliati questi programmi agli enti locali?
Da maggio 2009 stiamo comunicando gli esiti della valutazione e selezione dei software. I prodotti saranno anche disponibili nellla sezione del portale regionale dedicata all'accessibilità. Più in generale, contiamo molto sullo sviluppo della Community Network dell'Emilia-Romagna, nel cui ambito sta per nascere una comunità tematica dedicata all'inclusione digitale,
la cui costruzione e crescita resta il grande obiettivo di fondo di tutte le nostre iniziative per la promozione dell'accessibilità.
Cosa sarà realizzato nell'ambito della comunità tematica?
In questa sede faremo informazione e formazione agli enti locali coinvolti, quasi sempre si tratta di Province o Comuni maggiori, chiedendo loro di diffondere queste conoscenze agli altri enti dei territori.
Sono in programma anche iniziative formative?
Nell'ambito
del Piano Telematico abbiamo promosso una collaborazione con il Sistema di e-learning federato dell'Emilia-Romagna (Self). A breve, i dipendenti della Regione e degli enti locali seguiranno corsi di formazione a distanza sull’accessibilità dei siti. Parte dei corsi sono rivolti ai tecnici e parte ai redattori dei siti web.
Come vi state muovendo per sviluppare il software di valutazione dei siti?
Assieme all'Università di Bologna, la Fondazione Asphi, che si occupa di accessibilità, e il Consorzio
per il Sistema Informativo Piemonte, stiamo realizzando un programma che permette di verificare l'aderenza dei siti ai 22 requisiti di accessibilità previsti nella legge nazionale. Oggi il programma permette già di verificare 5 requisiti. Anche in questo caso non siamo partiti da zero: abbiamo sfruttato un prodotto open source, costruito dall'Università di Toronto, per verificare la conformità dei siti alle direttive internazionali e nordamericane.
Le sinergie
Oltre a Self, ci
sono collaborazioni con altri progetti del Piano Telematico?
I contenuti multimediali del progetto MeM (Multicanalità e Multimedialità) potranno essere gestiti con il CMS che abbiamo selezionato. Un'analoga collaborazione viene promossa col progetto FedERa, finalizzato alla creazione di una unica identità digitale per accedere ai siti istituzionali dell'Emilia-Romagna. Alcune delle indagini sullo stato dell’arte dell'accessibilità in Emilia-Romagna sono inoltre realizzate in collaborazione col progetto
Eross, dedicato alla diffusione nei territori dell'open source. Stiamo infine pensando a iniziative da realizzare in comune con il progetto Co-Design dei servizi on line, che punta a migliorare la qualità dei servizi digitali rendendoli più in linea con le esigenze degli utenti.
I vantaggi
Ci sono risparmi per gli enti locali derivanti dalla realizzazione del progetto?
Tutti i software prodotti o selezionati nell'ambito del progetto sono open source: non hanno perciò costi
di licenza, e inoltre i costi per la loro manutenzione e il loro sviluppo possono essere suddivisi da tutti gli enti locali che li utilizzano. Anche la formazione via e-learning sull'accessibilità viene fatta a costi molto contenuti. Infine, lavoriamo non solo per rendere accessibili siti e servizi rivolti ai cittadini, ma anche le intranet e tutti i programmi usati negli enti. Tutto ciò migliora la produttività, oltre che il benessere, dei dipendenti disabili degli enti.
In definitiva, quali vantaggi porta RAcER ai cittadini dell'Emilia-Romagna?
Se i siti e i servizi delle PA sono accessibili, non solo possono fruirne i cittadini disabili, ma sono migliori per tutti. Il web inoltre è uno strumento potenzialmente in grado di abbattere, o almeno ridurre, le barriere che spesso complicano la vita dei disabili: recarsi in ufficio per ritirare un certificato è un fastidio per tutti noi, ma può essere un problema molto più serio per chi non può camminare. La promozione dell'accessibilità può perciò garantire più uguaglianza e pari opportunità per
i cittadini. Infine, promuovendo il software open source, RAcER può contribuire alla nascita e alla crescita di un ecosistema di imprese e fornitori di software e tecnologie accessibili per le PA. L'open source non ha costi di licenza, e quindi rende molto più agevole l'ingresso del mercato da parte di nuovi attori.
Regione Emilia-Romagna - Comunicazione
del Piano Telematico 2007-2009
Per un web accessibile a tutti: il progetto RAcER
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