Una partecipata pubblica su tre interessata da interventi di dismissione. Lo comunicano il Ministero della Funzione Pubblica insieme al Ministero dell'Economia e delle Finanze a seguito della ricognizione straordinaria delle partecipazioni delle Pubbliche Amministrazioni che si è conclusa lo scorso novembre.
Dei circa 10.500 Enti tenuti ad approvare la ricognizione straordinaria stabilita dal nuovo Testo Unico, l'83 per cento del totale ha provveduto alla trasmissione del piano di razionalizzazione. Le partecipazioni societarie dichiarate dalle Amministrazioni pubbliche ammontano a 32.504 e sono riconducibili a 5.791 società.
Dalla verifica dei dati raccolti risulta che le società a partecipazione diretta delle Amministrazioni sono 4.701, nello specifico: delle 2.558 società in cui gli Enti possiedono, singolarmente o nel loro complesso, la maggioranza del capitale, 747 sono le società interessate da procedure di dismissione e 118 le società oggetto di procedure di fusione. Delle 2.143 società in cui gli Enti, nel loro complesso, non detengono la maggioranza del capitale, sono 785 le società da cui gli Enti intendono uscire dall'azionariato.
Oltre alla riduzione del numero di società, l'effettiva attuazione delle misure di razionalizzazione è rivolta non solo alla riduzione del numero di partecipate ma anche, sotto il profilo della riduzione dei costi, al divieto di elargire buone uscite, al divieto di distribuire bonus per chi amministra società in perdita, al divieto di moltiplicare le cariche pubbliche.
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