Gli Stati Generali della Comunicazione Pubblica in Italia e in Europa si sono aperti con un grande successo di qualità e di presenze.
La manifestazione, fortemente voluta dalla nostra Associazione e resa possibile grazie alla collaborazione di Bologna Fiere, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e del Comune di Bologna e di tanti sponsor che dimostrano consenso e fiducia verso il nostro lavoro, intende non solo fare il punto dell'intera disciplina ma anche prospettare le linee direttrici della comunicazione pubblica per il futuro prossimo.
Sappiamo bene che non esiste evento che non si concluda, almeno nei comunicati ufficiali,in modo più che trionfale ma se il buongiorno si vede dal mattino a Palazzo Re Enzo splenderà il sole sino a mercoledì.
Organizzare qualsiasi cosa non è mai stato facile e, di questi tempi, sembra persino impossibile, essere riusciti a portare a Bologna oltre cento relatori alcuni dei quali provenienti da Paesi europei, lo riteniamo già un primo, evidente successo. Così come vogliamo sottolineare il perfetto servizio di accoglienza e la qualità della documentazione messa a disposizione dei partecipanti tra cui va ricordato il volume che raccoglie idee, proposte e obiettivi per i comunicatori pubblici.
Diciamo questo non per raccattare qualche "medaglietta" ma per ringraziare, generalmente lo si fa a cose concluse, ma anche qui ci sia concesso uno strappo al solito rituale, i soci e i colleghi senza il cui impegno non sarebbe stato possibile parlare di successo.
E' questo un piccolo miracolo laico che si ripete ogni volta che la nostra Associazione chiama a raccolta le proprie forze.
Noi lo interpretiamo come un riconoscimento del valore del nostro lavoro, della serietà del gruppo dirigente, del senso di appartenenza che siamo riusciti a condividere con tanti amici e colleghi senza promettere loro l'impossibile.
Questa strada che dal 1995 abbiamo imboccato con consapevolezza e decisione nuove, può avere nomi diversi. Per quanto ci riguarda la riteniamo la via maestra verso la professionalità. Una professionalità che non ci può essere negata da qualche burocrate o qualche lobbysta i cui orologi si sono fermati al tempo in cui comunicare significava soprattutto chiacchierare.
Di questo ne riparleremo dopo gli Stati Generali.
Adesso è il momento di ringraziare tutti i veri amici della comunicazione pubblica.
Agli altri, nessun anatema, ma solo una cartolina di saluti da ComLab.
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