A partire dal primo aprile la Valle d'Aosta ha fatto un altro passo in avanti verso le ricette mediche online.
Non è ancora la sparizione delle ricette cartacee, per ora si tratta solamente dell'obbligo imposto ai medici di inviare al Ministero delle Finanze le informazioni sul paziente contenute nelle ricette che vanno dal codice fiscale al codice della ricetta, dal tipo di ricetta alle eventuali esenzioni, dalle note Aifa alla prescrizione fino alla data e al tipo di visita. 
Sul lungo periodo, questa operazione, porterà all'esordio della ricetta elettronica perché allora non sarà più necessario presentare la ricetta cartacea in farmacia ma sarà sufficiente la tessera sanitaria, con il codice fornito dal medico, per visualizzare la prescrizione sul computer. 
L'invio delle informazioni avverrà tramite il SAC - Sistema di Accoglienza Centrale - e permetterà al Ministero di vigilare più attentamente sulle prescrizioni, allo scopo di evitare sprechi e abusi. 
Per far sì che i medici si adeguino all'obbligo è prevista una decurtazione dell'1,15% del compenso annuo qualora non inviino almeno l'80% delle ricette da loro prescritte. Però, perché la sanzione sia applicabile, è la Regione che deve fornire ai medici tutti gli strumenti necessari.
Dopo la Valle d'Aosta seguiranno altre regioni: il primo maggio sarà l'Emilia-Romagna; il primo luglio Abruzzo, Campania, Molise e Piemonte; il primo settembre sarà la volta di Calabria e Liguria; il primo ottobre toccherà alla Basilicata.
Per le altre regioni il calendario verrà fissato con un apposito decreto. 
Ciò permetterà di risparmiare, secondo le stime, due miliardi di euro l'anno: di questi 800 o 900 milioni deriveranno dalla semplice abolizione della carta. 
        
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