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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Applicazione della 150: come far ripartire il processo?

Da dove si parte per ridare slancio al dibattito sulla comunicazione pubblica, dopo il taglio dell’80% alla spesa imposto dal decreto Monti che, di fatto, ha dato uno stop al processo d'innovazione avviato dalla Legge 150?

Se ne è discusso il 28 marzo durante la "Giornata della comunicazione pubblica".

Convegno organizzato da Regione Lombardia in collaborazione con ANCI, Polis Lombardia, "Comunicazione Pubblica", PA Social, UPA, FERPI  e Ordine dei Giornalisti lombardi.

Sul tema, è intervenuto anche Pier Carlo Sommo, segretario generale di "ComPubblica", sottolineando come nell'attuazione della Legge 150/2000 sia mancata la necessaria e fondamentale distinzione tra specificità e dimensioni degli Enti pubblici, finendo per livellare realtà estremamente diverse per bisogni e capacità di spesa, come le Regioni e i Comuni. Anche una certo modo di intendere il taglio imposto nel 2010, da parte di alcuni vertici sia politici sia tecnici, ha concorso a ridurre sensibilmente e in modo indiscriminato la spesa per la comunicazione, avendola voluta assimilare alle spese di rappresentanza.

Una nuova linfa al dibattito sulla comunicazione pubblica può arrivare dalla nuova generazione di comunicatori pubblici, che grazie alla loro formazione rappresentano professionalità in grado di portare la cultura della comunicazione all'interno delle Pubbliche Amministrazioni.

"Il 2020 sarà un anno cruciale – ha sottolineato Pier Carlo Sommo – perché ci sarà un enorme esodo di personale per il pensionamento, dando così alle PA la possibilità di assumere".

Una formazione continua, dunque, è fondamentale per far ripartire l'applicazione della Legge 150, grazie alla quale sono stati previsti specifici profili professionali da impiegare (sanciti anche nei nuovi contratti di lavoro dei dipendenti pubblici).