Uno studio condotto per conto della Commissione Europea, Direttorato Generale per la Comunicazione, da TNS Qual+ in Italia, Germania, Danimarca, Portogallo, Finlandia e Portogallo. Obiettivo generale era quello di comprendere in che modo le persone percepiscono l'UE e che cosa essa rappresenti per loro, soprattutto alla luce della crisi economica e finanziaria.
La ricerca è stata condotta mediante discussioni di gruppo con il pubblico, integrate da interviste approfondite con esponenti del mondo dei media, degli affari e della cultura, esperti in materia 
di politiche europee. Suddivise in fasce d'età (sopra o sotto i 35 anni in due gruppi "pro-UE", due gruppi "neutrali" e due gruppi "euroscettici" per ciascun Paese.
I risultati in sintesi emersi dalla ricerca - presentata in occcasione dell'evento "La promessa dell'UE":
- essere europei è un concetto che va ben oltre la geografia, mentre numerosi euroscettici hanno descritto questa appartenenza puramente in termini geografici;
- la maggior parte dei partecipanti si è 
identificata con la propria nazionalità prima di sentirsi europea.
Gli aspetti positivi dell'appartenenza all'UE sono stati identificati con:
- l'incremento della stabilità economica, della crescita e dei benefici;
- il mercato libero, 
- la liberta di spostamento,
- la valuta comune,
- l'effetto di protezione derivante dall'appartenenza all'UE,
- la possibilità di competere in un'economia globalizzata,
- la maggiore integrazione e più scambi 
culturali come l'Erasmus e i finanziamenti da parte dell'UE.
I benefici dell'UE superano gli aspetti negativi. 
Sono diversi gli ambiti in cui sarebbe auspicabile  una maggiore cooperazione fra cui la gestione degli immigrati e dei rifugiati internazionali, la cooperazione economica, la supervisione finanziaria e bancaria comune e un mercato del lavoro comune con una mediazione europea.
Su responsabilità e solidarietà, i partecipanti hanno espresso opinioni differenti quando è stato chiesto loro 
se l'appartenenza all'UE fosse stata di aiuto nell'affrontare la crisi. Mentre su l'UE e la democrazia gran parte dei soggetti coinvolti allo studio aveva votato alle Elezioni europee. Nella maggior parte dei Paesi, i partecipanti hanno scelto di votare in virtù alla convinzione secondo cui, in una democrazia, i cittadini dovrebbero partecipare alle elezioni. La maggior parte dei partecipanti non si è sentita sufficientemente informata in merito alle elezioni. Le informazioni erano state ricavate da Internet autonomamente.
Importante 
il ruolo dei mezzi di comunicazione che devono essere indipendenti e oggettivi. E' emerso un sentimento generale, comune a gran parte dei gruppi, secondo cui i mezzi di comunicazione tendono a ritrarre l'UE attribuendole una connotazione negativa.
La relazione completa è disponibile all'indirizzo: http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/quall/ql_promise_eu_en.pdf 
                     
                
        
        Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
                            dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
                            
                            
                            
        
        
        Comunicazione Pubblica
Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale