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L'evoluzione digitale: dal 47° Rapporto Censis

Nei consumi mediatici degli italiani si conferma il ruolo intramontabile della televisione che continua ad avere un pubblico di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione, con un rafforzamento però del pubblico delle nuove televisioni: +8,7% di utenza complessiva per le tv satellitari rispetto al 2012; +3,1% la web tv; +4,3% la mobile tv.

Anche per la radio si conferma una larghissima diffusione di massa (82,9%), nonostante la riduzione dell'uso dell'autoradio dipendente dalla diminuzione del traffico automobilistico, mentre l'ascolto per mezzo dei telefoni cellulari risulta in forte crescita (+5,4%).

L'uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un anno), la cui utenza è ormai arrivata a 39,9% degli italiani (66,1% giovani). Gli utenti di Internet si assestano al 63,5% (+1,4%).

Non si arresta, invece, la crisi della carta stampata: -2% i lettori dei quotidiani a pagamento; -4,6% la free pass; -1,3% i settimanali. Stabili i quotidiani online (+0,5%), in crescita gli altri portali web di informazione, +1,3% di lettori rispetto allo scorso anno.

Infine, si segnala che una ripresa della lettura dei libri (+2,4%), anche se gli italiani che hanno letto almeno un libro nell'ultimo anno sono solo il 52,1% del totale. Gli e-book arrivano a un'utenza del 5,2% (+2,5%).

Spiccano le distanze tra giovani e anziani, con i primi massicciamente posizionati sulla linea di frontiera dei new media e i secondi distaccati, in termini di quote di utenza, di decine di punti percentuali. Tra i giovani gli utenti in rete arrivano a 90,4%, mentre è stabile tra gli anziani 21,1%. Il 75,6% dei primi è iscritto a Facebook, contro il 9,2% dei secondi; il 66,1% degli under 30 usa smartphone, mentre è il 6,8% degli over 65; i giovani che guardano la web tv sono il 49,4%; gli anziani il 2,7%; il 32,5% dei primi ascolta la radio attraverso il cellulare, contro l'1,7% dei secondi. Il 20,6% dei giovani ha un tablet, contro il 2,3% degli anziani. Il caso opposto è quello dei quotidiani, per i quali l'utenza giovanile (il 22,9%) è ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (il 52,3%).

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