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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Un impegno da confermare

Un'occhiata al calendario è sufficiente per ricordarci che la breve stagione delle feste è finita e che i bilanci di fine anno debbono lasciare il posto ai programmi per l'anno nuovo.
Il 2011 sarà un anno importante per i  comunicatori pubblici. Il prossimo 18 aprile si terranno le elezioni per il rinnovo degli organismi direttivi dell'Associazione Comunicazione Pubblica.
Come sempre non sarà un appuntamento rituale e, anche per questo motivo, il Consiglio direttivo si accinge a varare un documento destinato ad avviare il confronto per il triennio 2011-2014 e sulla cui base si dovranno avanzare proposte di candidature coerenti con una visione più aggiornata del nostro ruolo e della nostra funzione.
Ma su questi temi, decisivi per ridefinire un'Associazione aperta al nuovo rispetto ad un club di soci fondatori, torneremo ancora.
Oggi, invece, vogliamo segnalare la riproposizione dei nostri corsi di formazione e aggiornamento che si terranno, tra marzo e aprile, in tre grandi città italiane (Milano, Roma e Bologna) a partire dal prossimo mese di marzo.
Si tratta di un progetto impegnativo culturalmente e organizzativamente gravoso che intendiamo riproporre ai nostri soci, ai dipendenti pubblici che operano nel settore e ai neo laureati in scienze della comunicazione. Un progetto che rappresenta una delle caratteristiche fondamentali del nostro esistere.
Con questa iniziativa non promettiamo nessun "salvacondotto"  verso la felicità, nessun magico "pezzo di carta," ma garantiamo quell'azione di aggiornamento permanente ormai indispensabile per chi fa o intende fare il nostro lavoro.
Un lavoro che si sta configurando come una vera e propria professione necessaria per trasformare il cambiamento da luogo di dibattito infinito a principio di realtà e di azione.
Il 2011 vogliamo che sia un anno dove, tutti insieme, faremo un nuovo passo in avanti.
Lasciandoci alle spalle ritardi, incomprensioni e qualche Narciso troppo impegnato a rimirarsi nello specchio dell'inutile.        


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