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Uma Wizard: l'e-gov comincia a carburare

Sergio Frabetti, perché nasce UMA Wizard e quale il suo principale elemento di novità rispetto ai servizi digitali già realizzati nell'ambito del progetto Agriservizi?
UMA Wizard nasce per permettere alle aziende agricole di compilare direttamente on line in totale autonomia la domanda per l'assegnazione dei carburanti a prezzo agevolato (UMA). Dal 2001 Agriservizi ha sviluppato diverse applicazioni informatiche per la fornitura di servizi e prestazioni, ma esse sono sempre state rivolte agli intermediari. Alla singola azienda finora erano stati rivolti pochissimi servizi diretti, e in ogni caso mai interattivi, ma finalizzati alla semplice consultazione on line dello stato d'avanzamento di procedure e pratiche amministrative.

Una curiosità: perché il nome Wizard?
Il procedimento è organizzato come il classico wizard delle applicazioni Windows. La compilazione della domanda per il carburante è un procedimento abbastanza articolato, e abbiamo perciò deciso di suddividerla in una serie di passaggi, che varia da un minimo di 9 a un massimo di 11, da svolgere obbligatoriamente in sequenza. A parte questo vincolo, finalizzato a semplificare la compilazione delle domande, si offre la massima libertà agli utenti, permettendo loro anche di compilare la domanda in più momenti. Una ulteriore funzione di aiuto e semplificazione è data dalla possibilità di visualizzare on line la domanda formulata nell'ultimo anno dalle aziende già iscritte all'UMA. Ciò permette di cambiare solo i dati che non coincidono rispetto all'ultima compilazione.

A proposito di tempo. Quanto ne occorre per compilare la domanda on line?
Molto dipende dal grado di complessità delle aziende. Più sono grandi, più sono i dati e le informazioni da inserire, ma se parliamo di piccole realtà, occorrono davvero pochi minuti.

Quali sono i canali e le procedure alternativi per la compilazione e la presentazione della domande?
L'imprenditore agricolo può rivolgersi ancora agli intermediari, pagando il servizio, o agli sporteli provinciali, dove senza pagare si può compilare un modulo cartaceo che viene poi tradotto in digitale dagli operatori pubblici. In tutti e tre i casi si lavora sempre sulla stessa banca dati, anche se a livello di interfaccia per ognuno dei metodi scelti corrispondono diversi punti di accesso. In tutti i casi, comunque, il risultato è l'invio di una richiesta firmata digitalmente alle Province nelle quali sono localizzate le aziende. Ricevute e approvate le domande, gli uffici provinciali rilasciano un libretto cartaceo che può essere impiegato dalle aziende per l'acquisto del carburante presso i rivenditori privati.

Per la procedura via web è necessaria una casella di posta elettronica certificata?
No, sono gli uffici provinciali a ricevere le loro richieste su caselle di questo tipo, ma le aziende possono tranquillamente usare quelle comuni. Per la compilazione delle domande è però necessario accedere al sistema con la propria smart card e firmare digitalmente i documenti, ma da questo punto di vista la stragrande maggioranza delle imprese è ormai dotata di questi strumenti, perché da diversi anni Infocamere ha fornito loro le smartcard per l'inoltro telematico delle dichiarazioni dei redditi. La pratica è diventata addirittura obbligatoria dal 2007, e per quelle aziende che non dovessero ancora disporre delle smart card e dei lettori, abbiamo stretto un accordo con Infocamere che si è detta disponibile a fornirle.

Quali sono i tempi necessari per il completamento della pratiche e l'ottenimento dei libretti?
Una volta compilata e inviata la domanda, questa è protocollata nel giro di pochi minuti. Dopodichè, stando alle stime generali effettuate nel 2007, occorrono meno di 7 giorni lavorativi per la realizzazione delle istruttorie negli uffici provinciali. A Bologna, dove si usa l'e-mail certificata già da alcuni anni, la procedura media richiede 3 giorni. Bisogna poi considerare i tempi necessari al recapito dei libretti presso gli utenti finali. In ogni caso, da quando è stata introdotta la procedura informatica, i tempi sono sensibilmente diminuiti soprattutto perché gran parte dei controllo è effettuata in automatico dai sistemi digitali, e agli uffici provinciali è richiesto solo un compito di supervisione e verifica finale.

Quante aziende parteciperanno alla sperimentazione di quest'anno, e come sono state selezionate?
Per quanto riguarda la selezione, abbiamo setacciato l'anagrafe delle circa 85.000 aziende agricole dell'Emilia-Romagna e considerato solo quelle che ci avevano fornito un indirizzo e-mail valido. Ne abbiamo individuate 400 e abbiamo quindi riscontrato che 200 di esse erano iscritte al servizio UMA. La sperimentazione partirà quest'anno nelle sole province di Bologna, Reggio Emilia, Modena e Ravenna, e per questo motivo il numero di aziende coinvolgibili fin da subito è sceso intorno alle 100 unità. Ad esse ci siamo rivolte, con una mail inviata dall'Assessore regionale, chiedendo se fossero interessate alla sperimentazione. Abbiamo ricevuto 30 risposte positive in tal senso e, per avviare il progetto, abbiamo fissato un incontro con loro che si è svolto il 12 marzo. Ragionevolmente, pensiamo che alla fine la sperimentazione sarà portata avanti da una quindicina di imprese.

Una percentuale davvero minima rispetto all'universo di riferimento complessivo…
Senz'altro, ma scontiamo dei limiti che ci hanno impedito di ottenere una adesione maggiore. Innanzitutto, a causa di alcune questioni organizzative, siamo partiti in ritardo: le domande UMA possono essere presentate da gennaio a giugno, ed essendo già a marzo è immaginabile che alcuni dei potenziali sperimentatori le abbiano già effettuate. A ciò si aggiunge il fatto che la sperimentazione potrà partire solo in 4 province. Già dall'anno prossimo, auspicando che tutte le province siano ormai in grado di offrire il servizio e sfruttando il passaparola, ci aspettiamo un numero significativo di adesioni.

Quante ne contate di ottenere a regime?
Certamente non ci aspettiamo il 100%: vuoi per l'età media degli imprenditori del settore, vuoi per il fatto che comunque in molti tendono ad appoggiarsi agli intermediari, è chiaro che sarà sempre una minoranza a usare il web per fruire di questo tipo di servizi. Allo stesso tempo però la domanda di semplificazione e disintermediazione ci arriva in maniera forte ormai da tempo, ed è per questo che pensiamo di poter arrivare a regime a ricevere il 15% delle domande direttamente dagli utenti finali. Resto comunque convinto, ed è questo il nostro obiettivo, che tutti gli imprenditori potenzialmente interessati al servizio ne fruiranno nel giro di pochi anni.

Passiamo agli intermediari: come hanno reagito a questa novità?
Ovviamente c'è stato qualche mugugno. Ma questo è un progetto che nasce con un forte mandato politico, espresso già nel precedente mandato, e ribadito durante quello attualmente in corso, che mira a venire incontro alle attese di semplificazione a più riprese espresse dagli operatori del mondo agricolo. E in fondo, come Pubblica Amministrazione, siamo chiamati ad agire proprio per conto e nell'interesse dei cittadini e degli utenti finali.


A cura del CRC Emilia-Romagna