Occorre essere capaci di trasferire conoscenza, senza imporre o inserendosi in confronti che non hanno uno scopo preciso. Rendendosi così, in alcuni casi, anche oggetto del contendere di persone che agiscono sui social esclusivamente in modo autoreferenziale.
La polemica alla quale ci riferiamo riguarda Michelle Hunziker, criticata aspramente per non aver espresso pubblicamente il proprio dolore per la morte di Fabrizio Frizzi. "Non è assolutamente detto che si abbia sempre voglia di rendere pubblico il proprio dispiacere sui social e non è nemmeno detto che una persona non soffra perché non lo annuncia in un post", ha detto Hunziker. E, riferendosi ai social, ha proseguito: "molte, troppe persone stanno perdendo completamente il senso della vita reale sentendosi in assoluto potere, nella loro ipocrisia, di decidere cosa sia giusto dire o fare in determinate situazioni o a seguito di determinati fatti del quotidiano".
Quindi i social non come "contenitori di falsa moralità e totale ipocrisia", ma, precisa Michelle Hunziker "posto dove tutti possono dare sfogo alla propria creatività".
CT
                      
                                 
        
         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                        