"Il web rappresenta una opportunità straordinaria, ma non può suscitare diffidenza. Il dibattito sulle 'bufale' (fake news) è diventato planetario; la cyber sicurezza, la profilazione dell'utente, le truffe informatiche, sono problemi che coinvolgono direttamente anche gli investitori e gli operatori della pubblicità in rete. Servono correttezza, trasparenza, autocontrollo. Il modello autoregolamentare adottato nella seconda metà degli anni sessanta può e deve avere ancora oggi un ruolo decisivo per la pubblicità sui digital media", così si è espresso Angelo Cardani al convegno "Autorità pubblica e autodisciplina, gli strumenti di tutela nei digital media" che si è tenuto a Roma il due marzo scorso.
Obiettivo dell'incontro era fare il punto sul quadro normativo per la tutela dei consumatori nel mercato della pubblicità on line e per la diffusione dei messaggi pubblicitari sul gioco d'azzardo via web, soprattutto per quel che riguarda i minorenni.
Ruolo importante è quello dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria-IAP che si è sempre impegnato nel salvaguardare i consumatori e le aziende della pubblicità dannosa.
Sui social ci sono molti post targetizzati e molte app sono costruite per diffondere pubblicità, insieme anche all'advergame, dove la pubblicità è parte integrante del gioco ha detto Filippo Donati, professore di diritto costituzionale all'Università di Firenze. Questo è il motivo per cui, in un contesto intricato come Internet è necessario capire il ruolo di Agcom che deve perseguire la vigilanza. E, come ha detto Michele Ainis, commissario Agcm, utile è anche la cooperazione con l'Antitrust per creare fiducia nei consumatori.
www.agcom.it
Regolare la pubblicità sul digital media
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