Pubblicata l'ottava edizione del rapporto annuale che misura il livello di maturità dei dati aperti in Europa. Bene l'Italia, che raggiunge un rating complessivo pari al 91%. L'Italia consolida i progressi sugli Open Data grazie alle iniziative nazionali e locali avviate nel corso del 2022 e si posiziona tra i Paesi trend setter a livello europeo.
Il questionario è stato strutturato in base a quattro dimensioni dei dati aperti che consentono di valutare il grado di maturità degli stessi in ciascun Paese:
Policy - dimensione che fa luce sulle politiche e sulle strategie per i dati aperti in atto nei Paesi europei;
Impatto - dimensione che analizza la volontà, la preparazione e la capacità dei Paesi europei di misurare sia il riutilizzo che l'impatto creato dai dati aperti;
Portale - questa dimensione si concentra sulle caratteristiche, l'uso e la sostenibilità dei portali nazionali di dati aperti dei Paesi;
Qualità - dimensione che esamina le misure adottate dai gestori dei portali per garantire la raccolta sistematica dei metadati dalle fonti di tutto il Paese.
Sulla base del punteggio attribuito, i Paesi sono stati classificati e raggruppati in quattro diversi cluster, dal più maturo al meno maturo: trend-setter, fast-tracker, followers e beginners.
L'Italia conferma la propria posizione rispetto all'anno precedente con un maturity level rating complessivo pari al 91% (8° posto nella classifica generale tra i paesi UE), all'interno del cluster trend-setter, rispetto alla media UE del 79%. Sono sostanzialmente confermati rispetto all'anno precedente i valori raggiunti dagli indicatori nelle quattro dimensioni, pur essendo stata aggiornata la metodologia di rilevazione per l'edizione 2022 : policy al 98% (media UE 86%), impatto al 90% (media UE 71%), portale dati.gov.it al 93% (media UE 83%) e qualità all'84% (media UE 77%).
Fonte: www.agid.gov.it