Nella 53a edizione del Rapporto Censis le considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo le piastre di sostegno, i soggetti e i processi per arginare la deriva verso il basso. La seconda parte, 'La società italiana al 2019', affronta i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell'anno in una società ansiosa macerata dalla sfiducia. La terza e quarta parte presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.
In questo numero, brevemente, alcune indicazioni dal capitolo "Comunicazione e media" – che riprenderemo in modo più significativo nei prossimi numeri della news letter.
Dieci anni di smartphone: come è cambiata la vita degli italiani. Vero driver dell'innovazione digitale nel nostro Paese e responsabile del superamento del digital divide da parte di un'ampia fetta della società, lo smartphone ha giocato un ruolo da protagonista nella rivoluzione compiuta dal sistema dei media nell'ultima decina d'anni. Oggi rappresenta un oggetto di culto: l'icona della disintermediazione digitale.
La smart tv del futuro. Nel 2018 nelle case degli italiani sono presenti 111,8 milioni di dispositivi, lo 0,5% in più rispetto al 2017 (600.000 in più). In ogni famiglia ci sono in media 4,6 device. Il 2018 sarà ricordato come l'anno in cui gli smartphone hanno superato i televisori. Oggi nelle case degli italiani ci sono 43,6 milioni di smartphone e 42,3 milioni di televisori.
La grande trasformazione delle diete mediatiche. Nel 2009 le persone con diete mediatiche solo audiovisive (radio e televisione tradizionale), cioè gli utenti con le diete più povere, erano il 26,4% degli italiani. Il loro numero è sceso progressivamente e nel 2018 rappresentano il 17,9% del totale. Il 73,5% della popolazione ha superato il digital divide e un terzo degli italiani ha una dieta mediatica ricca ed equilibrata, al cui interno trovano spazio tutti i principali media (audiovisivi, a stampa e digitali).
Come i media influenzano l'umore degli italiani. Confrontando gli stati d'animo degli italiani e i mezzi di comunicazione utilizzati, emerge che gli «arrabbiati» si informano prevalentemente tramite i telegiornali, i giornali radio e i quotidiani. Gli utenti dei social network definiti «compulsivi» (coloro che controllano continuamente quello che accade sui social, intervengono spesso e sollecitano discussioni) per leggere le notizie scelgono Facebook come seconda fonte, poco lontano dai telegiornali e apprezzano i siti web di informazione. Facebook (48,6%) raggiunge l'apice dell'attenzione tra gli utenti classificati come «esibizionisti» (pubblicano spesso post, foto e video per esprimere le proprie idee e mostrare a tutti quello che fanno). Gli utenti «pragmatici» (usano i social per contattare amici e conoscenti) si definiscono poco pessimisti (14,6%) e più disorientati (30,7%). Mentre gli utenti meno attivi, gli «spettatori» (guardano post, foto e video degli altri, ma non intervengono mai), sono poco pessimisti (17,1%).
Verso la gigabit society. Partendo dalle pagelle stilate annualmente nel Desi (l'Indice di Digitalizzazione dell'Economia e della Società), in tema di connettività nel 2019 l'Italia risale di 7 posizioni rispetto alla performance registrata nel 2018: alla 19ª posizione rispetto alla 26ª dei due anni precedenti. Al buono stato di avviamento delle reti di comunicazione di quinta generazione (5G) va attribuito il merito della risalita.