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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

La spesa Ict delle Pubbliche Amministrazioni


Il primo Osservatorio Assinform “Ict nella P.A.” rivela che dal 2005 al 2011 la spesa Ict della Pubblica Amministrazione è diminuita.
Il trand registrato è stato del –2 per cento medio annuo, di cui -3,5% per le Amministrazioni centrali, -0,9% per le Regioni, -2,3% per gli Enti locali, per un totale di 700 milioni di Euro negli investimenti.

In controtendenza la spesa “innovativa” nel sistema Sanità con un tasso medio annuo del + 2,4%, assorbita per il 45% dalle regioni del Nordovest , 23% Nordest, 19% Sud, 13% Centro. Con una spesa sanitaria in Tecnologie dell’informazione pro capite di  Euro15,78, l’Italia resta terzultima nella graduatoria europea, ai cui vertici c’è la Gran Bretagna che spende 60 Euro pro capite per la sanità digitale.
Tra i freni all’investimento pubblico soprattutto le questioni legate al patto di stabilità che impediscono alle Amministrazioni di utilizzare le risorse risparmiate e anche il basso ricorso a piattaforme di acquisto centralizzate, soprattutto da parte degli Enti più piccole (Comuni, Comunità montane…).

Ancora troppo scarsa è l’attenzione, si legge nella ricerca, verso le aree di maggior impatto innovativo come i servizi digitali interattivi, soprattutto quelli riguardanti le transazioni. Sono solo cinque le Regioni che consentono i pagamenti on line e la percentuale di servizi on line per le imprese è ancor più bassa: 9 per cento i Comuni e 30 per cento le Province. Altro aspetto rilevato è la difficoltà delle Pubbliche Amministrazioni a comunicare tra loro, tramite l’integrazione e l’interoperabilità dei data base,  interconnettendosi.  

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