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Nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale

Martedì 25 gennaio entra in vigore il nuovo "Codice dell'Amministrazione Digitale".
Per  fare applicare quanto previsto dal nuovo testo il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, ha inviato una e-mail a 49.179 Amministrazioni pubbliche chiedendo di attivarsi per rendere prassi quotidiana le regole del nuovo CAD.

Il nuovo CAD (D. L.vo n. 235/2010), che introduce misure premiali e sanzionatorie, consente alle Amministrazioni di quantificare e poi riutilizzare i risparmi ottenuti tramite le tecnologie digitali. Infatti, dalla razionalizzazione dell'organizzazione e dall'informatizzazione dei procedimenti, le P.A. potranno ricavare dei risparmi da utilizzare per incentivare il personale e per il finanziamento di progetti di innovazione.

L'introduzione del nuovo Codice oltre a consentire una riduzione dei tempi fino all'80% per le pratiche dovrebbe diminuire vari costi. Come quello della giustizia tramite le notifiche telematiche; con la dematerializzazione, invece, si dovrebbero risparmiare per il 90% i costi della carta e di impatto ecologico (uso e smaltimento), valutati in circa 6 milioni di Euro l'anno; con la PEC si dovrebbero ridurre i costi delle raccomandate con un risparmio che si  aggira intorno ai 200 milioni di Euro.

Il nuovo Codice completa il quadro normativo in materia di Amministrazione digitale, definito cinque anni or sono con il decreto legislativo n 82/2005, aggiornando la normativa di riferimento all'evoluzione del panorama tecnologico. Dopo la riforma della Pubblica Amministrazione (D. L.vo n. 150/2009) che, dichiara il ministro "ha introdotto meritocrazia, premialità, trasparenza e responsabilizzazione dei dirigenti,  il provvedimento costituisce il secondo pilastro del processo di rinnovamento per costruire una P.A. coerente con i criteri di efficacia ed economicità propri dell'azione pubblica".


Decreto Legislativo n.235/2010

Testo del CAD