Accordo unanime sul fatto che l'attuale processo di riforma sia un'ottima occasione per modernizzare la Pubblica Amministrazione. La comunicazione e la trasparenza sono un'occasione insostituibile con le quali i cittadini hanno l'opportunità di conoscere l'attività degli Enti e poter intervenire anche con verifiche e controlli. Il federalismo fa parte di questo processo di riforma ed è una opportunità per gli amministratori locali che si gioca sui principi di autonomia e di responsabilità.
Questo è emerso dai lavori del convegno "Una Nuova PA tra Riforme e Federalismo" che si è tenuto il 23 aprile alla Provincia di Perugia, organizzato in collaborazione con la nostra Associazione. Si sono confrontati: il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi, il presidente di Comunicazione Pubblica Gerardo Mombelli, Michele Morciano presidente Osservatorio sulle Riforme e l'Innovazione nella P.A., Walter Verini, Commissione Parlamentare per le Politiche dell'Unione Europea, Giovanni Rossi segretario generale aggiunto della FNSI, Dante Ciliani presidente Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, Antonio Longo presidente Movimento Difesa Cittadino, Adriana Laudani amministrativista e Enrico La Loggia presidente Commissione Parlamentare per l'Attuazione del Federalismo Fiscale.
Il presidente Guasticchi ha aperto i lavori dicendo come la comunicazione istituzionale sia uno strumento strategico di governo anche per la Provincia di Perugia che agisce con le migliori forze interne. Ha espresso apprezzamento per la qualità del convegno confermata dalla qualità dei relatori.
Per Gerardo Mombelli, dalla Legge 150 del 2000, sulla funzione di informazione e di comunicazione nella P.A., alla Legge 150 del 2009, la cosiddetta "Brunetta", vengono confermati i principi di efficienza, trasparenza e partecipazione come motori del rinnovamento dell'Amministrazione, dove le due funzioni sono basilari e strategiche. Michele Morciano ha trattato temi quali la valutazione della performance, i livelli essenziali delle prestazioni e i temi dei costi e del fabbisogno standard, come sono stati introdotti dalla legge "Brunetta".
Le Amministrazioni locali, per Walter Verini, devono anticipare i processi, essere protagoniste della trasformazione e cogliere nel federalismo fiscale una opportunità, per non produrre cittadini di serie A e di serie B, rafforzando i valori della responsabilità, della trasparenza e della comunicazione. E a concluso affermando che gli Stati Generali dell'Italia Centrale in programma a Perugia rappresentano una forma di anticipazione del federalismo. Ha chiesto, invece, Giovanni Rossi la piena applicazione della Legge 150 perché contiene gli elementi della riforma, una legge chiara nei principi e nei ruoli che, a distanza di dieci anni, non trova piena applicazione. Anche Dante Ciliani ha evidenziato le problematiche dei giornalisti nella P.A.; ha citato i new media che offrono grandi opportunità di comunicazione, anche interattiva, che purtroppo nella P.A. vengono usati soprattutto per propaganda.
Per Antonio Longo il cittadino si scontra quotidianamente con tempi lunghi e i disservizi della burocrazia e, con il federalismo, si corre il rischio di incrementare il divario tra regioni del nord e regioni del sud e di causare un notevole aumento dei costi che vanno a ricadere poi sui cittadini. Per Adriana Laudani termini della riforma sono: sussidiarietà, comunicazione, partecipazione, trasparenza, autonomia e responsabilità; valori e regole uguali come patto in parità tra Amministrazioni e cittadini.
Nel concludere Enrico La Loggia ha detto che le riforme in atto non possono che accrescere i diritti dei cittadini per l'azione di questi di pressante verifica e controllo nei confronti della Amministrazione Pubblica. Il modello di federalismo solidale che si è scelto va nella direzione di valorizzare le Amministrazioni virtuose. Equilibrio e saggezza sono le parole chiave nell'attuazione del federalismo dove, al primo posto, c'è il principio di responsabilità. Non ci sarà più "mamma Stato" per far quadrare i conti, ma a far quadrare i bilanci con la proprie risorse saranno gli amministratori locali. Al secondo posto c'è il principio di efficienza della P.A. sia nei tempi dei procedimenti che nella qualità dei servizi. Al terzo punto c'è la scommessa di trasformare la spesa storica degli Enti in spesa standard. In ogni caso gli amministratori rispondono del loro operato dei cittadini.
E' il processo di riforma che modernizza la P.A.
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