Una relazione diffusa i primi giorni di ottobre dalla Commissione europea dal titolo "egovernment benchmark 2020" rivela che il 78% dei servizi pubblici è adesso on line e che l'offerta dei servizi egovernment in tutti i Paesi dell'Unione è molto migliorata in materia di trasparenza e di accesso da mobile, permangono invece criticità in termini di sicurezza e utilizzo di identificazione elettronica.
La trasparenza dei servizi pubblici on line, cioè la chiarezza e la comprensione delle informazioni per l'erogazione dei servizi e sul trattamento dei dati, è aumentata dal 59% al 66%; la compatibilità con i dispositivi mobili è del 76% (62% nel 2018), più di tre servizi on line su quattro sono progettati per essere utilizzati su un dispositivo mobile.
Sulla sicurezza e i servizi di identificazione elettronica-eID solo il 20% delle Url di tutti i siti web governativi risponde ai criteri di sicurezza di base mentre la eID rilasciata dal paese di appartenenza di un cittadino europeo può essere utilizzata solo per il 9% per i servizi di altri Paesi.
Se nell'ultimo anno, nell'Unione europea, il 67,3% dei cittadini ha utilizzato servizi di egovernment, in Italia si arriva appena al 32%, percentuale che posiziona il nostro Paese all'ultimo posto, contro il 94% della Finlandia, il 91% dell'Estonia e della Danimarca.