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Covid-19: cresce la disinformazione sul totale delle notizie on line

Il secondo numero dell'Osservatorio sulla disinformazione on line, pubblicato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è uno speciale dedicato al Coronavirus. I dati contenuti rivelano che diminuiscono le ricerche in rete sull'argomento; che quasi 6 notizie su 100 relative alla pandemia sono fake news; che su 16.000 nuovi domini Internet che hanno per soggetto il Coronavirus, registrati da inizio anno, circa il 20% ha finalità malevoli.

Nel secondo mese dell'emergenza epidemiologica in Italia, l'attenzione attribuita dalle fonti di disinformazione al Coronavirus rimane elevata: 37% del totale (settimana dal 13 al 19 aprile), pur attestandosi su valori inferiori rispetto a quelli registrati tra il 10 e il 20 marzo. Un trend decrescente si osserva anche per l'offerta di informazione, mentre torna ad aumentare l'incidenza della disinformazione sul totale delle notizie on line relative al virus:  valore compreso tra il 5% e il 6%).

L'analisi del contenuto testuale di tutti gli articoli di disinformazione sul coronavirus evidenzia l'emergere di alcuni resoconti prevalenti sull'epidemia come i rischi, le teorie complottiste e la cronaca, incentrati su una comunicazione basata sull'utilizzo ricorrente di termini che fanno leva sulle emozioni negative.

In linea generale, in Europa durante l'epidemia si riscontra un'impennata dei consumi dei servizi di comunicazione on line. Nelle settimane dell'emergenza, l'Italia è il Paese che registra una crescita più elevata sia per la fruizione di informazioni on line, sia per l'utilizzo di social network, siti e app di messaggistica.

A livello globale, invece, nei primi mesi del 2020 c’è stato un cospicuo incremento di minacce e attacchi informatici, molti dei quali basati sullo sfruttamento del veicolo socio-psicologico della pandemia in atto.

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