In media, le maggiori città italiane destinano in spesa sociale circa 200 Euro per ciascun cittadino. Come riporta il rapporto della Commissione europea "Social Investment in Europe" del 2015, uno dei problemi strutturali per il sistema sociale italiano è la sua scarsa integrazione e frammentazione. Il welfare municipale ha spesso sopperito ad alcune carenze storiche dello Stato, generando per ciascun Comune un proprio, peculiare, sistema sociale.
In particolare nelle 15 città più grandi d'Italia (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona).
Le città che investe più in spesa sociale è Trieste con 464,92 Euro pro capite, costantemente al vertice della classifica del 2005, anno da cui partono le rilevazioni sui bilanci consuntivi. Al secondo posto, con 331,59 Euro per ogni residente, Venezia. Milano è terza con € 301 per abitante. Seguono nell'ordine, Firenze (€ 271,28); Torino (€ 260,84); Roma (€ 257,77); Bologna (€ 240,06); Padova (€ 206,08); Catania (€ 174,5); Verona (€ 170,5); Bari (€ 160,41); Napoli (€ 160,31).
A fondo classifica Messina (€ 137,17), Genova (€ 134,64) seguite, con grande distacco, da Palermo che, ha speso nel sociale meno di 82,81 Euro per abitante.
La spesa sociale varia molto da Comune a Comune. Questa voce di bilancio comprende tutte le erogazioni in servizi sociali ai cittadini, nonchè le spese per la manutenzione o la costruzione di struttura adeguate a tale scopo, come asili nidi, residenze per anziani o centri di prevenzione.
www.openbilanci.it
Welfare, la classifica dei Comuni
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