Anche se un terzo dei giornalisti ritiene che i social media non siano una fonte di informazioni affidabile, la metà di questi afferma che sono la loro principale fonte di informazione e solo un  quarto dei giornalisti dice che potrebbe farne tranquillamente a meno. Sempre la metà dei giornalisti, sorprendentemente, ritiene che l'opinione degli utenti sia più affidabile di una dichiarazione di un'organizzazione. I giornalisti usano i social per scoprire quali sono i temi più discussi  dalla gente, ma non sempre verificano se le opinioni si basino su fatti  reali. Sono alcuni dei risultati dello studio "The Social Media Impact"  condotto da Ing tra un campione di giornalisti e professionisti della  comunicazione di vari Paesi del mondo. 
   
   Dall'indagine emerge che il complesso delle procedure di controllo e verifica delle notizie, fact-checking, diventa sempre meno approfondito: "Prima pubblica, poi se necessario correggi" è diventato ormai uno slogan. Quasi la metà dei giornalisti ha ammesso di aver prima pubblicato l'informazione e di aver fatto le correzioni in seguito. Solo il 20% dei giornalisti, infatti, controlla sempre i dati prima di pubblicare un articolo. 
   
   Nello studio viene evidenziato anche che il 60% dei giornalisti intervistati ha detto di sentirsi meno vincolato da regole giornalistiche sui social media rispetto a quanto accade sui media tradizionali, condividendo sui social la loro personale opinione più apertamente.
   
   
                         
                
        
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