La crisi di governo – di cui non è questa la sede per indagarne cause, genesi e obiettivi – ha avuto una svolta che può rappresentare una storica occasione per l'innovazione inclusiva della Pubblica Amministrazione.
La vocazione europeista del lavoro che "Compubblica" sta portando avanti in maniera esclusiva nel panorama nazionale, ahinoi sovente focalizzato su visioni e interessi molto particolari, mira a costruire una compiuta cittadinanza fatta di diritti chiari per le persone, competenze solide e definite all'interno della PA, la ricostruzione di un rapporto fiduciario tra amministrazione e cittadino.
Difendendo il diritto dei cittadini a poter avere una Pubblica Amministrazione in grado di ascoltarli e di mettersi in relazione con loro, di informarli con tempestività, trasparenza e accuratezza, l'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale interpreta il mandato dei comunicatori pubblici che dentro la PA e con la PA realizzano i valori espressi in Costituzione e quelli dei trattati comunitari per una Amministrazione Pubblica davvero inclusiva, generativa, tanto vicina ai bisogni quanto distante dall'arbitrio.
In questo percorso, spesso isolato, l'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale continuerà a fare la propria parte mettendo in campo ogni risorsa culturale, professionale, di rete e di proattività sui fronti dell'innovazione organizzativa e di lotta alle disuguaglianze, condividendo nel metodo e nella concentrazione sull'obiettivo quel "whatever it takes" pronunciato quasi dieci anni fa dal Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi e che le comunicatrici e i comunicatori della PA declinano nell'attività quotidiana.
In questo momento così delicato per la sostenibilità del Paese dal punto di vista sociodemografico, istituzionale ed economico, le comunicatrici e i comunicatori confermano l'impegno nel proprio lavoro anche a fronte di inquadramenti inadeguati, percorsi formativi e di aggiornamento professionale autofinanziati, normative sulla comunicazione e l’informazione eluse o violate, inaccettabili supposte subalternità del servizio alla collettività rispetto alla visibilità del vertice.
E, proprio come il Presidente incaricato Draghi disse ai mercati, ci sentiamo di dire: "Credeteci, sarà abbastanza".