Nell'ambito delle attività di controllo sui dossier sanitari elettronici il Garante privacy ha prescritto all'Azienda ospedaliero universitaria S. Orsola Malpighi di Bologna alcune misure da adottare in tempi brevi per mettersi in regola con le norme sulla protezione di dati sanitari.
A seguito delle segnalazioni di alcuni pazienti e dopo l'ispezione svolta dal Garante, sono emerse violazioni da parte dell'Azienda ospedaliera: i dossier sanitari (le raccolte in formato digitale dei dati dei pazienti in cura presso il presidio) erano stati costituiti senza il consenso informato del paziente, ed erano liberamente consultabili da più di mille operatori sanitari tramite il sistema informatico di archiviazione e refertazione delle prestazioni sanitarie, bastava inserire anche solo porzioni di nome e cognome, date di nascita o Cap di residenza per accedervi. Procedure in contrasto sia con il Codice privacy sia con le Linee guida del Garante che stabiliscono regole chiare in materia di dossier sanitario: al paziente deve essere consentito di scegliere in piena libertà se far costituire o meno un dossier sanitario con tutte o solo con alcune delle informazioni sanitarie che lo riguardano; deve poter manifestare un consenso autonomo e specifico, distinto da quello che presta a fini di cura; gli deve essere garantita la possibilità di "oscurare" la visibilità di alcuni eventi clinici.
Perciò entro il 31 marzo 2015 l'Azienda sanitaria dovrà acquisire consensi ad hoc del paziente per far confluire nel dossier sanitario le informazioni che lo riguardano e dovrà garantire al paziente la possibilità di oscurare gli eventi clinici, presenti nel dossier, che desidera non siano visibili.
Il provvedimento del Garante è stato inviato anche alla Regione Emilia Romagna perchè lo renda noto alle altre Aziende del servizio sanitario regionale.
www.garanteprivacy.it
Dossier sanitario elettronico e privacy dei pazienti
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