I risultati annuali dello European Communication Monitor (ECM), indagine internazionale condotta su un panel di oltre 2.700 professionisti della comunicazione di 43 Paesi europei presentati alla fine di luglio rivelano un maggiore orientamento alla comunicazione internazionale ma scarse strutture e strategie; minore divario digitale trans-generazionale, integrazione dei social media nel media mix dell'organizzazione.
La settima indagine, realizzata da Euprera (European Public Relations Educations and Reaserch Association) ed Eacd (European Association of Communication Directors), con il supporto di Ketchum, indica che sette professionisti su dieci dichiarano che la comunicazione internazionale parte dell'attività quotidiana che diventerà più importante nei prossimi tre anni. In contrasto con ciò, risulta che sono una minoranza le aziende in Europa che hanno strutture e programmi adeguati per la comunicazione internazionale.
Nella ricerca viene evidenziato che il divario digitale tra generazioni sta diminuendo, almeno nell'esperienza dei professionisti della comunicazione. Tuttavia, i nativi digitali sono percepiti come più interattivi, più coinvolti nella comunicazione e chiedono maggiori feed-back.
Altro dato: social network o community online, video online, mobile App, microblog e photo-sharing sono, a detta degli intervistati, i principali strumenti di comunicazione social, pur con differenti pesi nei diversi Paesi europei.
Elemento particolarmente importante segnalato dalla ricerca è che per la prima volta non cresce l'importanza percepita dei social media come Twitter e Facebook, i valori percentuali rilevati in aumento dal 2008 sono inferiori a quelli del 2012.
La ricerca completa www.eacd-online.eu o www.euprera.org.
La settima indagine, realizzata da Euprera (European Public Relations Educations and Reaserch Association) ed Eacd (European Association of Communication Directors), con il supporto di Ketchum, indica che sette professionisti su dieci dichiarano che la comunicazione internazionale parte dell'attività quotidiana che diventerà più importante nei prossimi tre anni. In contrasto con ciò, risulta che sono una minoranza le aziende in Europa che hanno strutture e programmi adeguati per la comunicazione internazionale.
Nella ricerca viene evidenziato che il divario digitale tra generazioni sta diminuendo, almeno nell'esperienza dei professionisti della comunicazione. Tuttavia, i nativi digitali sono percepiti come più interattivi, più coinvolti nella comunicazione e chiedono maggiori feed-back.
Altro dato: social network o community online, video online, mobile App, microblog e photo-sharing sono, a detta degli intervistati, i principali strumenti di comunicazione social, pur con differenti pesi nei diversi Paesi europei.
Elemento particolarmente importante segnalato dalla ricerca è che per la prima volta non cresce l'importanza percepita dei social media come Twitter e Facebook, i valori percentuali rilevati in aumento dal 2008 sono inferiori a quelli del 2012.
La ricerca completa www.eacd-online.eu o www.euprera.org.