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Non ci crederete ma chi alla fine è l'unico che fa autoironia sul web è Pierferdinando Casini. C'è sul suo sito uno spazio Tarocca Casini che ospita anche "Pierpotter e la camera dei valori contro Veltrusconi".

Il resto, come questa campagna elettorale, è noia mortale. Sempre quasi una trasposizione dei manifesti sul web. Faustone Bertinotti che ha sempre la trovata geniale ma povera ha lanciato la prima assemblea on line per permettere ai comunisti e non, alla sinistra vera, e non a quella finta di Veltroni di incontrarsi sul web.

Poi c'è la galleria fotografica di Daniela Santanchè. Impossibile non vederla e non soffermarsi sulle pose più originali di questa candidata presidente molto seducente.

Silvio Berlusconi si autocelebra. Pubblica la carta dei valori e propone un po' di video in cui si prendono in giro gli avversari.

Delude anche il comunicativo Walter. Qualche diretta web, ma nessun entusiasmo che si spalma nella rete.

Confermiamo: neanche durante le elezioni i partiti più grandi e più piccoli hanno compreso il valore della rete. Beppe Grillo, che invece lo ha capito molto bene, lo grida alla Casta da un po' di tempo.

Già dal monitoraggio dei blog e dei siti dei partiti ci eravamo accorti che c'era pochissima bidirezionalità. Che in pochi erano riusciti a cogliere le occasioni di dialogo che soltanto la rete può dare ora dopo ora. Anche i blog sono abbastanza deludenti.

Tutti sono concentrati ancora, come se fossero gli anni 80 e 90 sulla tv. Sulle polemiche sul mancato Porta a Porta, su Ballarò, Anno Zero. O tutti cercano di passare almeno una volta al giorno sui telegiornali per cercare di guadagnare un po' di visibilità.

Il web è il grande sconfitto di questa campagna elettorale old fashion. Non c'è alcun guizzo. Non c'è nessuna opportunità colta da chi vuole realmente dialogare con gli elettori e può farlo attraverso la rete.

In questa campagna elettorale priva di grandi contenuti ma anche di grande battaglie, caratterizzata da qualche scorribanda a destra, a sinistra e soprattutto al centr,o nessuno è andato su internet a spiegare perchè un elettore, che magari naviga un po' di ore al giorno sulla rete, dovrebbe votare per un partito o un altro.

Nessuno ha provato a chiedere un momento di dialogo e di incontro vero sul web con chi è indeciso e sta cercando di capire se recarsi alle urne e chi scegliere anche senza tanta convinzione.

Non è più tempo di siti vetrina o di portali osannanti. Ma il dubbio è che la politica di questo non si sia accorto, a destra o a sinistra.

Francesco Pira, consigliere nazionale dell'Associazione "Comunicazione Pubblica"