Non è un paese di concretezze, l'Italia. E' un Paese per il "ni", della "qualipatia", della separazione fra annunci e fatti e anche, come dice il presidente di Eurispes che ha realizzato il 31° Rapporto Italia "Le grandi questioni che attraversano il Paese sono trattate con superficialità e improvvisazione. Ogni argomento, anche se di grande rilevanza, viene affidato ad uno spot, uno slogan, un tweet".
Però il 2019 segna un ritorno di fiamma per le Istituzioni pubbliche, in particolare per il Presidente della Repubblica, che riscuote il 55,1% della fiducia degli italiani); le Forze dell'Ordine - i Carabinieri soprattutto – apprezzati dal 70,5% degli italiani.
Fiducia sì (Governo 36,7% e Parlamento 30,8%) ma anche scetticismo, ad esempio, verso gli obiettivi che il Governo si pone di raggiungere. La capacità di rimettere in sesto i conti pubblici convince solo il 26% dei cittadini e il 32,9%, poco più di tre italiani su dieci, sostiene che si riuscirà a ridurre la disoccupazione e a dare prospettive concrete i giovani.
Sull'Europa non ci sono dubbi: oltre il 60,9% del campione pensa che il nostro Paese debba restare in Europa e solo il 14,2% vorrebbe uscire definitivamente.
Il 53,1 % degli italiani, la maggioranza vuole che l'Euro resti la nostra moneta corrente e quasi quattro italiani su dieci ritengono che l'Italia debba rispettare le regole decise dall'Europa, anche nei casi in cui sembrano andare contro gli interessi del Paese. Per contro, in molti sostengono la necessità di cambiare alcune regole del ‘gioco' europeo.
Il rapporto Eurispes rileva anche considerazioni rosee sul fronte dell'economia delle famiglie italiane, anche se il 45% è costretto a ricorrere ai propri risparmi per arrivare a fine mese e solo il 22% riesce a mettere qualcosa da parte.
http://eurispes.eu