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In attesa del Regolamento europeo per la protezione dei dati

Mentre è in corso l'affaire Cambridge Analytica, per l'uso e la diffusione dei dati raccolti su Facebook nella costruzione di profili dettagliati degli utenti senza rispettare la sfera privata, il Garante per la privacy della Gran Bretagna - Information Commissioner's Office – non ha multato WhatsApp perché ha ricevuto assicurazioni dalla società che nessn dato sugli utenti britannici è stato trasferito a Facebook. Fra le parti c'è stata la firma di un accordo nel quale è scritto che la condivisione dei dati fra WhatsApp e Facebook potrà avvenire solo dopo il 25 maggio, per motivi di sicurezza e anche per motivi pubblicitari.

Il 25 maggio è la data in cui tutti i Paesi dell'Unione Europea entrerà in vigore il "Regolamento generale in materia di protezione dei dati", il cosidetto GDPR.

Secondo il nuovo Regolamento europeo, l'autorità di controllo capofila è l'unico interlocutore del titolare del trattamento o del responsabile in merito al trattamento transfrontaliero dei dati. Unica con il potere, dopo il 25 maggio, di impedire il passaggio dei dati degli utenti europei (di WhatsApp, Facebook …) per le offerte e gli annunci pubblicitari pertinenti.

Se nella perfida Albione niente sanzioni, in Italia, in Spagna e in Francia si agisce diversamente. In Italia l'Autorità garante per la privacy, in Spagna l'Agenzia spagnola per la protezione dei dati-AEPD hanno deciso di multare entrambe le società americane. In Francia, invece, il CNIL, l'autorità francese per la data protection, ha obbligato WhatsApp ad interrompere immediatamente la condivisione dei dati con Facebook.