All'interno di EuroPA si è svolto mercoledì 4 giugno a Rimini il convegno "Oltre la discriminazione. Come gli Enti Locali possono informare su immigrazione e tratta di persone". All'incontro, promosso da AICCRE in partnership con il progetto europeo "Equal azione 3 SAMI" e la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma, hanno partecipato rappresentanti del mondo del giornalismo e della comunicazione pubblica.
Il punto di partenza per la discussione è stato il manuale "Oltre la discriminazione", che è il risultato di un percorso di analisi condotto dall'Università di Roma sulle campagne di comunicazione sociale realizzate per i progetti Equal "Pane e Denti (possibilità e strumenti)" e "Tratta NO! Un altro punto di vista". Il manuale si struttura intorno a "cinque lezioni" su temi fondamentali per il contrasto della discriminazione dei migranti e delle vittime della tratta di persone: stereotipi, linguaggi, strategie, networking, mainstreaming.
Dopo la presentazione del percorso operativo e formativo da parte di Manuela Cenciarelli, responsabile del progetto "Pane e Denti", di Carla Olivieri, referente del progetto "Tratta NO!" e di Piero Dominici dell'Università di Roma, è intervenuto Gerardo Bombonato, presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia Romagna. "Il vero assente in questo manuale - ha commentato Bombonato - è proprio l'immigrato". In Emilia Romagna l'Ordine dei giornalisti sta lavorando a un protocollo d'intesa con i mediatori culturali.
Il dibattito è continuato con Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), che ha sottolineato come sia importante per i giornalisti, anche degli uffici stampa, una formazione specifica in materia di immigrazione e tratta di persone. Rossi ha anche rilevato che un'azione complessiva è resa difficile dall'attuale organizzazione delle redazioni giornalistiche e dalle scelte strategiche di alcuni editori.
È seguito l'intervento di Rosa Amorevole, consigliera di parità della regione Emilia Romagna, che ha descritto il contesto in cui opera: l'8% della popolazione in Emilia Romagna è extra comunitaria. "È una realtà in continua evoluzione - ha proseguito Amorevole - in cui le reti di intervento, anche formalizzate da protocolli d'intesa, sono talvolta apparenti più che sostanziali".
Le conclusioni dell'incontro sono state di Elisabeth Och, delegata per Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. "Il problema - ha rilevato - non è il linguaggio corretto, ma sono le conoscenze adeguate per affrontare la discriminazione con competenza, al di là dei soliti luoghi comuni". Per questo la formazione a diversi livelli è ritenuta essenziale.
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