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Un'indagine realizzata da Euroffice rivela che il 34% degli italiani (20% donne, 14% uomini) è sempre collegato al proprio account, anche se offline, in modo da essere aggiornato in tempo reale sulle notifiche in bacheca, restando però al riparo da sguardi indiscreti. Il 29% non teme però di aggiornare il proprio status, twittare o postare video alla luce del sole, mentre il 15% degli intervistati dichiara di collegarsi solamente durante l'intervallo per non occupare le ore di lavoro.

Nei confronti dei colleghi il 42% si dichiara un buon selezionatore anche nelle amicizie digitali. Il 23% delle donne e il 19% degli uomini preferisce coltivare relazioni via web solo con alcuni dei propri compagni d'ufficio. Il 22%, invece, che non vuole assolutamente confondere la vita professionale con quella privata preferisce non includere i colleghi tra gli amici.
Secondo il sondaggio di Euroffice, il 17% degli intervistati, probabilmente per timore di essere sorvegliato sceglie di non interagire con il proprio capo.

Di tutto ciò fra i responsabili ("i capi") c'è chi ritiene che i social network siano un costo diretto che influisce sulle aziende, riducendo la produttività: da una parte le ore perdute chattando dall'altra la distrazione del dipendente che per controllare la propria bacheca blocca il lavoro. Per questo numerose aziende hanno disposto il blocco degli accessi, pur se su un qualsiasi motore di ricerca c'è l'opzione 'sblocca Facebook' che annulla il fermo.

Recentemente, però, si è diffusa una nuova corrente di pensiero, secondo la quale i social network non solo non sono considerati causa di disattenzioni, ma rappresenterebbero uno stimolo per la creatività.