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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Accesso civico: la diffusione di sentenze integrali va valutata attentamente

"La richiesta di accesso civico agli atti giudiziari deve essere valutata con attenzione dalla Pubblica Amministrazione, per evitare un'indiscriminata diffusione di informazioni delicate sulle persone coinvolte". E' l'indicazione del Garante per la protezione dei dati che ha condiviso la scelta di un Comune di non concedere la copia integrale delle sentenze e dei provvedimenti di condanna al pagamento di somme in favore del Comune, nonché di tutti i procedimenti di riscossione ancora aperti.

L'Associazione che aveva presentato l'istanza, sosteneva che la normativa sulla trasparenza (cd. Foia) garantisse il libero accesso a tutta la documentazione. Il Comune, al contrario, riteneva che andasse bilanciata con la necessità di tutelare la riservatezza di decine di controinteressati i cui dati personali, anche sensibili, erano riportati nelle sentenze. Per rispondere alla richiesta di accesso civico, l'Ente pubblico aveva quindi rilasciato solo un quadro riassuntivo con tutti gli elementi ritenuti di interesse pubblico, fra cui il numero di sentenza, l'oggetto della lite, lo stato attuale dell'azione esecutiva intrapresa dall'Amministrazione e l'eventuale riscossione.

Il Garante, riscontrato che negli atti giudiziari integrali richiesti erano contenute informazioni delicate (come la qualità di debitore, l'impassibilità di restituire le somme a causa di un Isee basso, l'esistenza di vertenze in materia di lavoro o altri dati di tipo sensibile e giudiziario) ha perciò ricordato che la natura pubblica della sentenza e del processo non implica la conoscibilità da parte di chiunque di tutti i dettagli delle vicende delle persone interessate.

Per questo e tenendo conto anche delle linee guida sull'accesso civico, il Garante ha sottolineato che la scelta del Comune di consegnare all'associazione una scheda dettagliata ma priva di elementi di natura personale, è conforme alla disciplina in materia di protezione dei dati personali.

www.garanteprivacy.it