Lo scorso 20 aprile, le Commissioni Affari Costituzionali, di Camera e Senato hanno dato parere favorevole al disegno di legge sulla trasparenza o Freedom Of Information Act - il cosiddetto FOIA italiano che "Compubblica" sostiene dal giugno 2012.
In attesa che il decreto sia approvato in via definitiva dal Governo, il ministro Madia si è impegnata per modifiche migliorative al testo, da proporre in questa sede.
Il FOIA, già approvato preliminarmente dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso, aveva infatti raccolto pareri critici sia da Consiglio di Stato, Anac, Conferenza di Stato Regioni, Garante della privacy, sia dalla rete di soggetti della società civile attivi da anni sul tema della trasparenza che il ministro Madia ha incontrato di nuovo il 29 aprile scorso per la consegna di 82mila firme di cittadini che chiedono sostanziali modifiche al decreto.
Il documento dovrebbe tutelare il diritto dei cittadini di accedere alle informazioni della Pubblica Amministrazione al fine di esercitare un controllo sul suo operato, chiedendo conto delle scelte e dei risultati del lavoro amministrativo.
In Italia tale diritto viene limitato dal testo in approvazione, in particolare per alcuni punti:
1. eccezioni al diritto d'accesso agli atti, troppo ampie e definite in modo vago (ovvero le materie su cui non sarà possibile fare domanda di accesso);
2. difficoltà dell'onere, per il cittadino, di individuare chiaramente quali documenti vuole richiedere (indicando ad esempio numeri di archiviazione);
3. silenzio diniego che non permette di conoscere perchè la propria richiesta viene rigettata;
4. ruoli e procedure per l'accesso poco chiari (per es. non viene individuato un unico ufficio-sportello);
5. eccessiva discrezionalità per le Pubbliche Amministrazioni di introdurre un costo per l'accesso che finora è stato gratuito, con il rischio che diventi uno strumento per scoraggiare i cittadini;
6. assenza di un sistema alternativo al Tar per il ricorso.
Per rendere il decreto una reale opportunità di avanzamento della democrazia, è necessario legare l'impegno politico di garantire il diritto di accesso alle informazioni a interventi concreti come l'imposizione di sanzioni alle Pubbliche Amministrazioni inadempienti e un'estrema attenzione alla fase attuativa del decreto, in particolare con la costituzione di un Osservatorio che coinvolga la società civile.
Fonte: FOIA4Italy
                                                                                                                                       V.C.
 
        
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