Si sta definendo in tutti i suoi aspetti organizzativi il programma degli "Stati Generali della comunicazione pubblica in Italia e in Europa" che si svolgeranno a Bologna dal 6 all'8 ottobre 2008.
Con questa manifestazione praticamente si concluderà un anno importante per la nostra Associazione.
Un anno aperto dall'inaccettabile prepotenza che abbiamo dovuto subire (per ora) con il trasferimento non concordato di COM-PA. e seguito da una intensa attività organizzativa e di studio che ha rilanciato, ad ogni livello, le nostre strategie.
Ricordiamone i punti salienti.
A marzo rielezione, come da Statuto, degli organismi nazionali e rinnovo delle delegazioni regionali.
In entrambi i casi si è proceduto ad un vasto rinnovamento a conferma della volontà di dare spazio ad una nuova leva di dirigenti.
A maggio abbiamo tenuto un convegno sulle "Riforme perdute della pubblica amministrazione" che ha rappresentato un punto di svolta nel decennale "bla bla" sul cambiamento del settore pubblico.
In quella occasione si è costituito l'Osservatorio sullo stato dei processi di riforma nelle Istituzioni. Michele Morciano che lo dirige, presenterà proprio agli Stati Generali, un primo programma di attività.
In questo mese stiamo collaborando e parteciperemo al "Primo Meeting dei Comunicatori Pubblici" alla Fiera del Levante di Bari, dove presenteremo, tra l'altro, la campagna di adesione alla nostra Associazione riservata agli studenti delle Facoltà di Scienze della Comunicazione.
A Bologna, infine, terremo dal 6 all'8 ottobre prossimi i nostri Stati Generali a cui hanno garantito la loro presenza autorevoli studiosi, esperti, amministratori pubblici, docenti e delegati di quelle Associazioni di comunicazione che, assieme a noi, sono raccolti nella Federazione Europea delle Associazioni di Comunicazione Pubblica (Feacp).
Se a questo elenco aggiungiamo i moltissimi patrocini istituzionali e gli sponsor che garantiscono la copertura tecnica, mediatica e scientifica all'iniziativa, il quadro che ci si presenta è già ora largamente positivo.
A conclusione di questa tre giorni disporremo di un documento frutto delle proposte discusse, che aggiornerà al 2008 l'intera disciplina e che riteniamo possa rappresentare una base, largamente condivisa, per un confronto con tutti coloro che possono e debbono decidere il futuro della comunicazione e dei comunicatori pubblici.
Questi, in sostanza, i fatti che chiunque può verificare e giudicare. Ogni altra questione appartiene all'eterno chiacchiericcio che, come una nuvola molesta, troppo spesso avvolge la comunicazione pubblica e i suoi problemi.
Per questi motivi, l'appuntamento del 6 ottobre non può essere mancato dai comunicatori pubblici e da tutti coloro che ritengono maturi i tempi per passare dai casi di eccellenza ai fatti concreti.