Il punteggio dell'Italia in termini di qualità della banda larga è migliorato rispetto 68 punti del 2009 e ai 63 del 2008, ma nonostante ciò il nostro paese è al 26esimo posto su 30, con un "broadband quality score" pari a 72 punti, contro i 153 della Corea, che si conferma leader della classifica mondiale. Dei quattordici Paesi che riescono a soddisfare gli attuali bisogni di connettività (social networking, video streaming in bassa definizione, file sharing eccetera) alla Corea segue Hong Kong (118), Giappone (116), Islanda (115), Svizzera, Lussemburgo e Singapore (111), Malta (108), Olanda (107), Emirati arabi (106), Qatar (106), Svezia (104) e Danimarca.
Sono i risultati di una ricerca su 72 paesi analizzati dalla Saїd Business School della Oxford University alla fine del 2010. Dispongono di reti internet con prospettiva nel futuro, in grado di supportare servizi come la tv ad alta definizione e videocomunicazione, Bulgaria, Romania, Lituania, Finlandia, Germania, Portogallo e Islanda.
Non vi sono città italiane tra le 38 di cui 18 in Europa, che dispongono di una qualità di banda sufficiente per diventare comunità intelligenti e sempre connesse.
In generale, rivela la ricerca, la qualità della banda larga è aumentata in media del 48% dal 2008, in tre anni, la velocità media di download è migliorata del 49%, mentre quella upload è cresciuta del 69% e i tempi di latenza si sono ridotti del 25%.
Lo studio conclude affermando come vi sia un positivo legame tra qualità della banda larga, innovazione e la crescita economica, sottolineando che molte economie emergenti concentrandosi sulla copertura a banda larga delle città hanno registrato un trend in crescita.