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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Cresce la voglia di informarsi degli italiani: nel 2011 l'89,9% della popolazione dichiarava di avere consultato una qualche fonte di informazione nella settimana precedente la rilevazione, nel 2013 questa quota è salita al 95,4%. Così si dice nel 47° Rapporto Censis.

Lo strumento di informazione condiviso da quasi tutti è ancora il telegiornale, che raggiunge un'utenza pari all'86,4% degli italiana (erano l'80,9% nel 2011), così come registrano un incremento le tv all news (35,3%). Nel web prende piede la consultazione dei motori di ricerca che operano anche da aggregatori di notizie, come Google (al 46,4% di utenza per informarsi nel 2013), così come salgono gli impieghi di Facebook (37,6%) e YouTube (25,9%).

A un incremento delle app informative per smartphone e tablet (che praticamente raddoppiano l'utenza, attestandosi al 14,4%) e di Twitter (passato dal 2,5% al 6,3%) fa riscontro un calo dei siti web di informazione (scesi dal 17,4% al 12,9%). Gli strumenti preferiti dai giovani under 30 sono i telegiornali (ma la percentuale scende al 75%), seguiti da vicino Facebook (71%), dai motori di ricerca sul web (65,2%) e da YouTube (52,7%).

L'85,1% degli italiani pensa che ognuno può trovare facilmente le notizie di cui ha bisogno. Il 70% ritiene che gli apparati dell'informazione tradizionale manipolano le notizie. Per il 56,7% chiunque sia testimone di un evento può fare informazione, ma per il 45% per fare informazione è necessario una struttura complessa e costosa per la raccolta e la verifica delle notizie.
Nello stesso tempo, per il 44,5% è la stessa partecipazione degli utenti è garantire l'affidabilità delle notizie che circolano in Internet, ma il 33,5% degli italiani la ritiene non professionale, quindi inattendibile, mentre il 36,1% considera il sistema dell'informazione tradizionale superato.