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Associazione Comunicazione Pubblica
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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale


In margine al Forum della Comunicazione 2011 – il cui slogan era “Chi non comunica scompare” –  pubblichiamo una sintesi dell’intervento di Carlo Gelosi, vicepresidente dell’Associazione sui temi delle nuove professioni della comunicazione, sui ruoli chiave e i percorsi professionali tra tecnica e creatività, su quali sono i ruoli più ricercati dalle aziende e come plasmare la propria formazione verso queste professionalità.



«Se oggi la comunicazione pubblica è in grado di esprimere una indiscussa autorevolezza scientifica e rappresentare, in molte Amministrazioni, una funzione all'avanguardia per servizi innovativi e progetti tecnologici, gran parte del merito va all'Associazione “Comunicazione Pubblica” che qui rappresento. Introdurre nelle P.A. e nel dibattito accademico elementi decisivi per affermare la cultura della comunicazione è stato un impegno/obiettivo costante e coerente dell’Associazione  che,  nei suoi “primi” venti anni di attività, si è misurata con difficoltà, ritardi e incomprensioni - che persegue forte delle proprie idee e dei propri valori. Questo ha anche voluto dire mutare la natura stessa  dell'Associazione che, da sede significativa ma contenuta di dibattito e confronto, si è sempre più caratterizzata come interlocutore fondamentale per definire norme, ambiti, funzioni, legittimazione professionale, percorsi formativi e progetti per la comunicazione pubblica. In questi ultimi anni le Amministrazioni Pubbliche sono state chiamate a un forte sforzo di innovazione che oggi, di fronte a uno scenario che sta cambiando velocemente, diventa ancora più urgente. Viviamo un tempo difficile ma importante, in cui diventa centrale costruire le basi di un dialogo permanente, che renda possibile la partecipazione attiva dei cittadini. In un simile contesto la comunicazione pubblica, in Italia e in Europa, può assumere un ruolo centrale, a condizione che sappia affrontare le nuove sfide che si pongono. Pertanto, con riferimento al tema del nostro incontro, le nuove professioni, come Associazione ed io per primo, sentiamo una forte sollecitazione a proseguire il nostro impegno affinché, da una parte, all’interno delle Amministrazioni si faccia chiarezza sul ruolo dei comunicatori e attraverso la contrattazione all’Aran da parte dei Sindacati di settore venga finalmente dato legittimo riconoscimento a questa professionalità; da un’altra parte, affinché nel campo della formazione si dia sempre maggiore attenzione a preparare profili chiave capaci di attivare e consolidare processi di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa del Paese.
In particolare, occorre maturare una consapevolezza che le nuove professioni non rappresentano tanto le “novità” nel mercato del lavoro, quanto le “nuove” capacità di lavorare anche nei più tradizionali ambiti come quello delle Amministrazioni Pubbliche. Mi riferisco sia alla padronanza dei nuovi mezzi di comunicazione, che non può essere più demandata solo a soggetti esterni ma che deve essere sviluppata all’interno del sistema pubblico, sia alla gestione delle conoscenze in ambiti specifici che ormai rappresentano materie di innovazione, quali il settore della sanità, dell’ambiente, della gestione delle crisi e delle emergenze. Banchi di prova quotidiani per le amministrazioni che vogliono fare davvero “servizio” alla cittadinanza e si giocano la propria credibilità nel saper fare. In questi ambiti l’Associazione è da tempo impegnata attraverso i suoi componenti delle commissioni di settore. La vera innovazione della P.A. deve, infine,  puntare a rispondere ai bisogni dei cittadini in modo concreto, coinvolgendoli nella progettazione e valutazione dei servizi erogati, attraverso modalità di informazione e condivisione.
Investire sulla formazione strutturata e continua delle professionalità, promuovendo momenti di confronto qualificato sulle principali tematiche della comunicazione pubblica, con particolare attenzione ai processi di innovazione.
Diviene dunque strategico incentivare i rapporti con  il sistema universitario e dell’alta formazione, valorizzando occasioni periodiche di  scambio e implementazione del know how, della cui importanza il professor Mario Morcellini  può dare testimonianza, anche in riferimento alla consolidata reciproca collaborazione dell’Associazione con la Conferenza Nazionale delle Facoltà e dei Corsi di laurea in Scienze della comunicazione da lui presieduta».