Ogni giorno ci viene confermato che non rispondere alle lettere di carta o elettroniche, alle richieste è di fatto una modalità istituzionalizzata.
Sono numerosi, si sa, quelli che utilizzano questa pratica. Si tratta di lasciare trascorrere il tempo così la questione o il problema posto decanta e non ha più carattere di questione né tantomeno di problema perché il tempo lo ha allontanato.
L’ultimo caso, che sottoponiamo alla vostra attenzione, riguarda la Provincia di Ascoli Piceno. Ci erano arrivate più segnalazioni di bando della Provincia di Ascoli non conforme alle leggi, per un incarico di “esperto di comunicazione” che contraddiceva le norme in materia. Visto le tardive se non mancate risposte ai richiedenti la partecipazione, i colleghi e soci hanno chiesto l’intervento della nostra Associazione (ns lett. del 27/04).
Una risposta dell’Amministrazione datata 9 maggio non ha chiarito anzi, rispetto a quanto da noi manifestato, confermava una interpretazione diversa da quanto le norme esprimono. Anche nella correzione successiva che prorogava i termini di iscrizione.
Un’ulteriore immediata nostra lettera per meglio precisare (17/05). Nessuna risposta. Nel frattempo la procedura del bando è andata avanti e i risultati sono sul sito dell’Amministrazione provinciale datati 31 maggio 2011.
Trasparenza, relazione aperta, condivisione e, anche, scambio hanno forse, per alcune P.A. un significato diverso da quello che diamo noi? O forse a queste e ai loro dirigenti non è chiaro che se si è responsabili di una procedura concorsuale (peraltro errata), di un atto, di una azione pubblica si deve essere responsabili e non solo interpreti?
Bando Provincia di Ascoli Piceno
In attesa che la Provincia di Ascoli Piceno risponda
Altri articoli
-
-
-
Social NetworkL'uso di Facebook tra dubbi e paure
-
-
-
ER-GovIdee in circolo