Di seguito alcune delle novità dei decreti più commentati, anche molto polemicamente.
In particolare:
- quello relativo a "Corruzione pubblica e trasparenza. Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione pubblica e trasparenza".
Nel decreto viene reso stabile e strutturale il sito http://soldipubblici.gov.it, cui si attribuisce l'effetto rimonta di 8 posizioni nell'ultimo anno nel ranking globale sulla trasparenza. L'Italia è, infatti, al 61esimo posto al mondo nella classifica del Rapporto sulla corruzione pubblicato da "Transparency International" e solo prima della Bulgaria tra i 28 dell'Unione Europea. Si intende con la piattaforma promuovere e migliorare l'accesso e la comprensione dei cittadini sui dati della spesa della Pubblica Amministrazione, in un'ottica di maggiore trasparenza e partecipazione, utilizzando nell'applicazione dati aperti liberamente scaricabili per il riutilizzo, attraverso riaggregazioni e visualizzazioni diverse. Si introduce l'obbligo di pubblicare in forma aggregata e disaggregata l'ammontare complessivo delle ritribuzioni dei dirigenti della Pubblica Amministrazione. Ogni Amministrazione è obbligata a indicare in modo chiaro le spese complessive e, in dettaglio, le retribuzioni dei dirigenti. E' previsto l'accesso gratuito dei cittadini a tutti i dati in possesso dell'Amministrazione e la richiesta va soddisfatta in 30 giorni.
- quello relativo ai "Servizi al cittadino. Testo Unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale".<
Per assicurare qualità ed efficacienza dei servizi per i cittadini sono previsti, tra le altre cose, modalità competitive per l'affidamento, costi standard e livelli dimensionali di ambiti, almeno provinciali, di erogazione dei servizi.
- quello relativo all'"Amministrazione digitale. Modifica e integrazione del Codice dell'Amministrazione digitale".
Il cambiamento sia concettuale che operativo nel rapporto tra Cittadini e Pubblica Amministrazione viene demandato prioritariamente, e reso (almeno nelle intenzioni) praticato/bile attraverso l'istituzione di un'identità digitale, per accedere e utilizzare i servizi erogati in rete dalle Pubbliche Amministrazioni, e del domicilio digitale (SPID), collegate all'anagrafe della popolazione residente. SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale) è l'identificativo con cui un cittadino si farà riconoscere all'Amministrazione Pubblica, mentre il domicilio digitale è l'indirizzo elettronico.
L. G.