Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Luned́ della 9:30 alle 15:30
dal marted́ al venerd́ dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
info@compubblica.it
02 67100712
345 6565748
Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Nativi digitali e la scuola: l'utilizzo delle nuove tecnologie


Ipsos ha fornito i dati di un sondaggio sull'utilizzo delle nuove tecnologie, in cui sono stati intervistati studenti e insegnanti.

I maestri e i professori italiani sanno che con il multimediale in classe le lezioni sarebbero più stimolanti, il loro status crescerebbe e si ritengono sottovalutati da parte della politica che non provvede alla creazione di scuole 2.0.

Gli studenti, però, riducono le potenzialità tecnologiche dei loro “prof”: se il 93% dei docenti si autostima molto o abbastanza abile la stima degli studenti, veri professori in questo campo date le loro alte competenze digitali, scende al 57%.
I genitori sono ancora più critici: secondo loro solo il 41% degli insegnanti dei loro figli si muove con consapevolezza fra i nuovi media.

Il sondaggio dice che il 99% gli insegnanti ha un personal computer e il 68% almeno una volta a settimana va su internet, ma poi difficilmente trasforma questo atto in didattica applicata.

Il web ha avvicinato i ragazzi ai problemi del mondo: oggi il 46% degli studenti accede ai siti di informazione (contro una percentuale di lettura abituale dei giornali pari a un terzo). Molti insegnanti, il 66%, dichiarano di utilizzare i “social network”, ma secondo un esperto come il professor Paolo Ferri, docente di Tecnologie didattiche all’Università Bicocca di Milano, “probabilmente si conteggiano quelli che hanno un account registrato, che si sono iscritti a Facebook negli anni in cui andava di moda, ma di fatto non chattano, non utilizzano i network sociali”.

E' poco consolante il dato sui "libri misti", che dal 2013 cancelleranno definitivamente i libri scolastici dalle nostre aule (lo prevede un decreto Tremonti-Gelmini). I libri misti contengono rimandi a internet, link a siti generali e in particolare a piattaforme dello stesso editore che possono dare animazione e corpo al concetto espresso su carta. Alla domanda sull'utilità dei libri misti il 63% degli insegnanti risponde "non so" (il 65% tra i maestri della primaria).
La maggior parte non li conosce, infatti solo il 37% rivela di utilizzarli in classe.



Le tabelle del rapporto Ipsos