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Osservatorio permanente sulle riforme e l'innovazione della Pubblica Amministrazione

L'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale ha indicato tra i suoi obiettivi istituzionali, nel corso della recente Assemblea nazionale del 14 marzo scorso, la costituzione di un Osservatorio permanente sulle riforme e l'innovazione della Pubblica Amministrazione, una decisione che sostanzialmente riprende e istituzionalizza una iniziativa che l'Associazione ha avviato con il Convegno sulle "Riforme perdute della PA", in programma a Roma il 29 e 30 maggio prossimi.

Con l'iniziativa dell'Osservatorio permanente sulle riforme della Pubblica Amministrazione l'Associazione si propone di assumere un ruolo centrale nello studio delle riforme amministrative - o delle mancate riforme - e di contribuire a sviluppare un innovativo metodo di lavoro, basato sul riconoscimento della P.A. come "infrastruttura produttiva fondamentale" del nostro Paese.

Malgrado il numero elevato di organismi pubblici e privati impegnati nello studio dell'Amministrazione pubblica e nello sviluppo di proposte per la sua riforma, le analisi sembrano tutt'ora privilegiare un versante giuridico-amministrativo attraverso cui riesce difficile scorgere le più complesse implicazioni operative della sua azione e dei rapporti che la legano alla società; è peraltro oramai evidente che quando le istanze di rinnovamento si risolvono all'interno di iniziative che si caratterizzano per la sola dimensione giuridica, esse incontrano tali difficoltà nella loro pratica traduzione da rendersi largamente inefficaci sul piano concreto.

Siamo dunque convinti che nello studio della Pubblica Amministrazione e nell'individuazione di efficaci percorsi per un suo profondo rinnovamento, sia indispensabile associare alla dimensione giuridico-amministrativa - che rimane fondamentale, ma non può essere autosufficiente - tutti gli strumenti di analisi economico-organizzativa e sociologica e, sul piano attuativo, gli strumenti tipici della programmazione e della progettazione, per superare quegli ostacoli e difficoltà che ogni autentica azione riformatrice incontra e, dunque, rendere massime le possibilità di successo dei percorsi di riforma stessa.

L'obiettivo dell'Associazione, nel medio periodo, sarà quello di proporsi, attraverso il suo Osservatorio, come privilegiato interlocutore del Governo, delle Regioni e degli Enti Locali nelle analisi dell'Amministrazione pubblica e dei suoi meccanismi di rinnovamento, con particolare enfasi sullo studio dei processi "produttivi" dell'amministrazione, dell'innovazione di processo e di prodotto, nell'impiego delle tecnologie ICT, nelle analisi di CRM (Customer Relationship Management) e di CS (Customer Satisfaction) e di corrispondere anche su di un piano progettuale e di prototipazione alle esigenze degli interlocutori istituzionali; attraverso l'Osservatorio, che disporrà di una organizzazione fortemente integrata nella struttura dell'Associazione, questa sarà in grado di relazionarsi con le istituzioni pubbliche, con il mondo del lavoro e della politica, con i centri di ricerca aziendali e universitari e di sviluppare con essi le necessarie sinergie allo scopo di promuovere, progettare ed attuare processi diffusi di innovazione amministrativa.

Nel più immediato periodo, l'Associazione darà vita ad alcune iniziative intese a porre solide basi per lo sviluppo dell'Osservatorio e a prefigurarne la fisionomia sotto il profilo organizzativo, ma anche metodologico. Facciamo riferimento ad alcuni qualificanti temi delle riforme amministrative, già trattati nell'ambito del prossimo convegno di Roma, che l'Osservatorio si propone di sviluppare anche attraverso un approccio multidisciplinare e progettuale che contraddistinguerà il suo metodo di lavoro; tra questi segnaliamo, ad esempio, lo sviluppo degli Sportelli Unici delle Attività Produttive e la riforma del Bilancio dello Stato, la Comunicazione Pubblica e il Servizio Pubblico Radiotelevisivo Nazionale e Regionale, le Politiche di settore, nonché il tema della multicanalità nell'erogazione dei servizi pubblici.


Michele Morciano, economista