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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Riflessioni dal 16° Rapporto Censis sulla comunicazione - prima

Per puntualizzare meglio i contenuti e le riflessioni del 16° Rapporto Censis sulla comunicazione, riconsideriamo su questo numero di "Comunicatori&Comunicazione" tre fra i temi trattati. In titoli: Tv e radio si rafforzano grazie al web. Crescono ancora Internet, smartphone e social network. In dieci anni quadruplicata la spesa per i telefoni. Nel prossimo numero della news letter (n. 342) seguiranno altri quattro temi. La carta stampata: si è fermata l'emorragia di lettori. Le diete mediatiche di anziani e giovani. Le differenze territoriali. La costruzione dell'identità nell'era biomediatica.


Tv e radio si rafforzano grazie al web.
Nel 2019 la fruizione della televisione è in generale stabile, si registra una flessione dei telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre): -2,5% in un anno; resta simile l'utenza della tv satellitare: -0,1%; crescono significativamente la tv via Internet: web tv e smart tv salgono al 34,5% di utenza, +4,4% in un anno; la mobile tv registra 28,2% di telespettatori, con un aumento del 2,3% nell'ultimo anno. Si combinano sempre di più programmazione lineare e palinsesti personali.
La radio continua a rivelarsi all'avanguardia dentro i processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,4% degli italiani, stabili da un anno all'altro. Ma se la radio ascoltata in casa attraverso l'apparecchio tradizionale perde 5,3 punti percentuali di utenza, l'autoradio è stabile (+0,3% rispetto all'anno precedente) e l'ascolto delle trasmissioni radiofoniche via Internet con il pc (+ 0,3%, il 17,3% degli italiani) e soprattutto attraverso lo smartphone, con una utenza del 21,3% (+0,6% rispetto a un anno fa) è sempre più rilevante.

Crescono ancora Internet, smartphone e social network.
Ancora un aumento dell'utenza di Internet: dal 78,4% al 79,3% della popolazione, una differenza positiva di quasi un punto percentuale in un anno. Gli italiani che utilizzano gli smartphone salgono dal 73,8% al 75,7%, con una crescita dell'1,9% (ndr. nel 2009 li usava solo il 15% della popolazione). I social network più popolari sono YouTube, utilizzato dal 56,7% degli italiani, (ma il dato sale al 76,1% tra i 14-29enni), Facebook dal 55,2% (dal 60,3% dei giovani), Instagram dal 35,9% (dal 65,6% degli under 30), WhatsApp utilizzato dal 71% degli italiani: il 3,5% in più in un anno (88,9% dei 30-44enni, 30,3% tra gli over 65).

In dieci anni quadruplicata la spesa per i telefoni.
La spesa delle famiglie per i consumi mediatici tra il 2007 (l'ultimo anno prima dell'inizio della crisi) e il 2018 evidenzia come la spesa per l'acquisto di telefoni ed equipaggiamento telefonico ha segnato, anno dopo anno, un vero e proprio boom, di fatto quadruplicando in valore (+298,9% nell'intero periodo, per un valore di oltre 7 miliardi di Euro nell'ultimo anno); quella dedicata all'acquisto di computer e audiovisivi ha conosciuto un rialzo rilevantissimo (+64,7%); i servizi di telefonia si sono assestati verso il basso per effetto di un riequilibrio tariffario (-16,0%, per un valore di 16,8 miliardi di Euro sborsati dalle famiglie italiane nell'ultimo anno). Invece, nel decennio, la spesa per libri e giornali ha subito un tracollo: -37,8%) che si è arrestato solo nell'ultimo anno, quando c'è stato un rialzo del 2,5%.

(…segue 2)

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