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Pubblicato il rapporto Eurobarometro sull'opinione degli europei condotto, ogni sei mesi, dalla Commissione Europea. Per l'Italia risulta che gli italiani mantengono un giudizio positivo su Euro e libertà di circolazione, ritenuti i principali elementi distintivi dell'Unione europea e tra i suoi principali risultati. In questo restano convinti che il futuro del Paese sia meglio all'interno dell'UE che fuori.

La maggioranza degli intervistati italiani esprime soddisfazione per la propria situazione lavorativa (53%) e per la situazione finanziaria della propria famiglia (59%). Per il rilancio dell'economia il settore privato è ritenuto cruciale ma la gran parte del campione italiano (67%) ritiene utile stimolare gli investimenti privati attraverso finanziamenti pubblici.

Le preoccupazioni di italiani ed europei si spostano però sulla crisi migratoria che è ormai indicata come la principale priorità per l'Europa. La maggioranza degli intervistati (69% del campione italiano) vuole una politica comune in materia di immigrazione e ulteriori misure contro l'immigrazione illegale. Il 46% pensa inoltre che non spetti all'Italia aiutare i rifugiati, un giudizio simile a quello prevalente nei paesi dell'Est Europa. Cresce anche la preoccupazione per la sicurezza, al punto che, nel campione europeo, la lotta al terrorismo arriva a superare le questioni economiche nella lista delle priorità per l'Ue.

Le politiche europee per una maggiore integrazione dei settori energetici (Energy Union) e del mercato digitale (Digital Single Market) registrano un largo consenso del campione italiano ed europeo, anche se per il settore digitale, in Italia l'e-commerce registra numeri poco incoraggianti e aumenta il numero di coloro che non si collegano mai alla rete (ben il 18% in Italia).

Nonostante una valutazione generalmente positiva verso le politiche dell'Unione europea, il 50% degli italiani afferma di non sentirsi cittadino europeo, risultato che avvicina l'Italia a paesi tradizionalmente meno entusiasti dell'Europa, come la Gran Bretagna o la Repubblica Ceca. A ciò contribuisce anche l'idea molto diffusa (63% del campione) che gli interessi italiani non siano tenuti in dovuta considerazione a Bruxelles.

Questa riserva potrebbe essere dovuta alla mancanza di informazioni adeguate sull'Unione europea. Infatti, il 66 % degli italiani dichiara di non essere bene informato sull'attualità politica europea (anche se quasi un quinto degli intervistati non va alla ricerca delle informazioni).